Se non si vuole spingere la frontiera agricola, per non erodere savane e foreste o coltivare terre scarsamente fertili, e non si vogliono spingere le rese in modo insostenibile, forzando input ed energie o manipolando i genomi, l’intensificazione dell’attività agricola può rappresentare la strada per garantire produzioni crescenti di derrate alimentari soddisfacendo una domanda in crescita. Tendenzialmente significa aumentare le rese complessive per ettaro, incrementare l’intensità colturale (p.e. tramite consociazioni) per unità di terrà o di altri input come l’acqua, modificare l’uso del suolo fertile premiando coltivazioni a maggiore valore d’uso. Su questo tema fioccano le iniziative e le mappature delle esperienze, ma anche il processo di accreditamento di aziende chimiche e biotecnologiche che si offrono come parte della soluzione con i loro pacchetti tecnologici, a dimostrazione di come il tema sia critico e da problematizzare. Le iniziative più recenti guardano all’Africa: una promossa dal governo britannico che ha recensito decine di casi di studio ora disponibili in un numero speciale dell’International Journal of Agricultural Sustainability e un’altra, una Conferenza, prevista per l’ottobre prossimo in Ruanda co-promossa dal sistema CGIAR e tarata sulla regione tropicale.
Una cosa che Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, nato nel 1925 e morto nella notte tra domenica e lunedì scorsi, non riusciva a spiegarsi, era come mai riescano ad avere tanto ascolto le menzogne della lobby politico-economica anti-ogm. Si chiedeva, per esempio, perché un eccellente documento che illustra le prove della sicurezza e utilità degli ogm, redatto nel 2004 sotto la sua personale direzione e che ha raccolto il consenso delle più importanti accademie scientifiche italiane, fosse passato nel pressoché totale silenzio mediatico (http://www.siga.unina.it/circolari/Consensus_ITA.pdf). Presidente dell'Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, in passato preside di due facoltà di agraria, rettore dell'Università della Tuscia e presidente della Conferenza nazionale dei rettori, Scarascia Mugnozza si innervosiva quando sentiva dire che la comunità scientifica sarebbe divisa in merito agli ogm: solo qualche pseudoscienziato fuorviato dal l'ideologia – era la sua reazione – può dir male di una tecnologia che ha rivoluzionato la nostra capacità di migliorare geneticamente le piante e la sostenibilità ambientale del l'agricoltura. Ed è stato grazie anche al suo lavoro se gli ogm sono diventati una realtà mondiale che, insieme ad attente politiche agricole e ambientali di conservazione e sostenibilità, diminuirà i rischi di carestie e malattie nei prossimi decenni. (...)
Giovanni Haussmann è stato una figura eccezionale di studioso della materia agronomica, uno dei maggiori esperti mondiali nel settore delle produzioni foraggere, un acuto studioso del rapporto fra società e suolo.
La corsa per effettuare i depositi nella banca della biodiversità del pianeta che si trova nelle isole Svalbard è dettata anche dai recenti episodi di cronaca, come la crisi in Egitto che ha provocato il saccheggio della Banca genetica egiziana del deserto nel Sinai settentrionale,
Sviluppare la ricerca per aumentare la competitività del Made in Italy a tavola con una produzione di qualità, sicura e ambientalmente compatibile. È l’obiettivo dell’accordo sottoscritto da Luciano Maiani, presidente del Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr), dal presidente di Coldiretti Sergio Marini e da Gianpiero Maracchi, presidente della Fondazione per il clima e la sostenibilità (Fcs). Il documento dà il via a una collaborazione per l’individuazione e lo sviluppo di un portafoglio di programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione su temi di comune interesse. “Una produzione agroalimentare sicura, competitiva, rispettosa dell’ambiente e capace di valorizzare il Made in Italy è da sempre un preciso impegno del Consiglio nazionale delle ricerche, che conta un Dipartimento e molti istituti impegnati su questo fronte. Già oggi numerosi progetti”, spiega il presidente del CNR, Luciano Maiani, “riguardano la tutela delle specie vegetali autoctone, la ricerca di sistemi di produzione più redditizi, la comprensione e il ruolo dei fattori climatici o delle caratteristiche geomorfologiche del territorio. L’accordo quadro stipulato oggi con Coldiretti e Fondazione per il clima e la sostenibilità rafforza quest’impegno nell’ottica di un ammodernamento dell’intero sistema socioeconomico. Un obiettivo che si realizzerà attraverso programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione su temi di comune interesse. L’innovazione, e dunque gli investimenti in ricerca e conoscenza sono lo strumento più efficace per traghettare il Paese fuori dall’attuale congiuntura economica”. (...)
L’indice Fao che misura i prezzi medi degli alimenti nel mondo ha appena stabilito un nuovo record. Il costo del “paniere Fao” (che si basa su grano, mais, riso, oli vegetali, prodotti lattieri, carni e zucchero) ha superato il picco già raggiunto nel giugno 2008.