Armi da fuoco
Delle sue armi ha fatto i suoi dei.
Quando vincono le sue armi, é lui a essere sconfitto.
RABINDRANATH TAGORE
E' spaventoso che centinaia di milioni di armi da fuoco possano essere acquistate in tutto il mondo per una modesta somma di denaro. Le Nazioni Unite cercano un modo per contenere il commercio internazionale di armi, ma i loro sforzi sono contrastati, in modo aperto osotterraneo, dai paesi che le fabbricano e le esportano. Vale la pena di ricordare alcuni semplici dati. Un'arma da fuoco è un dispositivo espressamente progettato per uccidere.
Si tratta di un tubo dotato di meccanismi appositamente costruiti per proiettare oggetti duri, imprimendo loro la maggior energia possibile, allo scopo di penetrare nel corpo di esseri viventi causando, danni letali. Con il miglioramento della tecnologia - si noti il termine “miglioramento” - l'efficienza, la potenza, la gittata, la precisione e in generale gli effetti letali delle armi da fuoco sono aumentati. La facilità con cui uccelli e altri animali, uomini, donne e bambini possono essere colpiti e scaraventati in un improvviso oblio è un pensiero che lascia senza fiato. Se un individuo determinato a uccidere non avesse altro che le proprie mani, riuscirebbe al massimo ad annientare qualche essere vivente in una volta sola, sempre che la fortuna lo assista. E, comunque, la vittima potrebbe sempre reagire e avere la meglio. Che limitazione per il povero assassino: davvero frustrante! Ma con un kalashnikov tutta questa frustrazione svanisce: fantastico! Pochi secondi e decine di esseri umani si ritrovano per terra, a contorcersi sanguinando nell'agonia: tutte le possibilita, le speranze, gli affetti e gli sforzi della loro vita sono bruscamente e arbitrariamente cancellati mentre le loro famiglie annegano nello shock e nel dolore. Che soddisfazione per la mente omicida! Che appagamento dev'essere! E tutto grazie ai fabbricanti e ai venditori di armi. Ovvio, quindi, che un'arma da fuoco sia una cosa magnifica, davvero una splendida testimonianza della saggezza, della raffinatezza e della natura superiore della creatività umana. I fabbricanti di armi devono essere orgogliosi dei benefici che offrono all'umanità, fornendole questi pratici mezzi pronti per 1'uso con cui uccidere e menomare, muover guerra, assassinare, ricomporre faide tribali e sottili cavilli teologici o ideologici: mezzi che presentano la loro fonte di profitto e che se non sono puntati contro esseri umani possono comunque essere usati per massacrare fagiani nelle brughiere della Gran Bretagna, elefanti dalle lunghe zanne d'avorio nella savana africana, tigri nella regione del Bengala e orsi in Cina, dove la zuppa preparata con le loro zampe é un piatto prelibato. Che barbarie - penseranno i fabbricanti d'armi - che i cuccioli di foca debbano essere percossi a morte con i bastoni, quando un'arma da fuoco otterrebbe lo stesso scopo in modo molto meno faticoso... Perciò dev'essere bello fare il fabbricante d'armi. Le vendite delle aziende produttrici di armi sono talmente sicure, e la domanda che soddisfano é talmente sconfinata, che investire in questo settore è un po' come acquistare lingotti d'oro; infatti, poichè gli uomini troveranno sempre ragioni per odiarsi e uccidersi, il conflitto è una risorsa costantemente disponibile. Le armi dunque alimentano la richiesta di altre armi. Nessun governo al mondo impone limitazioni alla loro fabbricazione e alla loro vendita, o comunque non impone limitazioni abbastanza efficaci per impedire che finiscano nelle mani di chiunque desideri acquistarle: i terroristi, i capi degli eserciti di bambini-soldati nei luoghi piu poveri e tristi della terra, i fanatici religiosi preda della loro stessa pazzia, gli aggressori solitari, persi nelle loro fantasie, i neonazisti e gli anarchici nel Midwest americano. Fare il fabbricante d'armi significa quindi avere la garanzia di una vita ricca, felice e tranquilla, al riparo da ogni preoccupazione. I fabbricanti d'armi mangiano bene, si godono piacevoli vacanze e dormono soddisfatti, ben sapendo che il denaro ricavato dalla vendita di ogni singola arma li mette al sicuro da tutto il male che quelle armi faranno. Tuttavia, vogliamo sperare che a volte una piccola voce interiore disturbi il loro sonno: una voce che proclami quanta l'esistenza di armi - l'esistenza cioè di strumenti progettati, fabbricati, lucidati e oliati allo scopo di uccidere, soprattutto esseri umani - sia uno scandalo, un male, una nota strana e profondamente inquietante sulla natura umana. Adorno osservò che l'illusione del progresso umano é smascherata dalla differenza fra la lancia e il missile guidato, dimostrando come gli esseri umani, nel corso della storia, siano diventati piu scaltri, ma non piu saggi. Il fatto che nell'attuale miseria del mondo, disseminato di armi da fuoco, queste non siano piu rare dell'oro, nè piu difficili da trovare della pace, é una devastante riflessione sulla nostra salute morale.
Da: “Lo sguardo della filosofia” di A.C. Grayling – TEA Edizioni
Anthony C. Grayling è docente di filosofia al Birbeck College della University of London. Autore di numerosi libri di filosofia e noto critico letterario, collabora regolarmente con il Guardian e con la rivista Prospect.
Il sito dell'Autore: http://www.acgrayling.com/
