La Primavera Araba potrebbe riportare l’attenzione su uno dei conflitti più dimenticati e difficili da risolvere della regione mediterranea: quello del Sahara occidentale. (...)
Si celebra oggi la sesta giornata internazionale contro l'omofobia. Il 17 maggio 1990 l'Organizzazione Mondiale della Salute ha sancito che «l'omosessualità non è una malattia mentale, né un disturbo, né una perversione». Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, ha definito l'omofobia "deplorevole, perché denigra le persone e le priva dei loro diritti sulla base del loro orientamento sessuale". In Europa, nonostante l'UE ne riconosca i diritti fondamentali, la situazione giuridica delle coppie gay è molto diversa da paese a paese. Nessun paese Ue garantisce la piena parità dei diritti delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), anche quei paesi più avanzati sui diritti, come Gran Bretagna, Spagna e Svezia. 14 paesi (incluso un paese Ue, Cipro) sono inclusi nella cosiddetta «parte rossa» della mappatura dell'associazione per i diritti dei gay "ILGA-Europe", caratterizzati da gravi violazioni dei diritti umani e discriminazioni. Molte le differenze all'interno dei paesi Ue: alcuni hanno fatto dei progressi (Germani, Portogallo), altri sono stazionari (Italia, Cipro, Malta, Lettonia) e altri hanno addirittura peggiorato (Ungheria e Lituania). (...)
Although indigenous peoples’ rights are recognised in a number of international declarations, the implementation of those rights is difficult to achieve, according to panellists at an event opening this week’s World Intellectual Property Organization negotiations toward a treaty to protect traditional knowledge, folklore and genetic resources. Collective rights and customary laws, the respect of the spiritual dimension of traditional knowledge, and the right to self determination should be fully integrated in any national or international instruments, speakers said. (...)
(...) Quella del Commercio Equo e Solidale è una stabile e costante presenza che ha il volto e la voce di migliaia di volontari che promuovono senza sosta i loro princìpi:
L’ultima pagella sulla libertà religiosa lascia poco spazio a toni di giubilo. Nel breve lasso di tempo tra le celebrazioni pasquali e la beatificazione di Giovanni Paolo II, la Commissione USA per la libertà religiosa internazionale (U.S. Commission on International Religious Freedom – USCIRF) ha pubblicato – il 28 aprile – il suo rapporto 2011. Sebbene sia ormai superato dalle più gravi notizie degli ultimi giorni, il rapporto ha aggiunto l’Egitto alla lista dei Paesi che raccomanda al Segretario di Stato di considerare come “Paesi di particolare preoccupazione” (“countries of particular concern" – CPC). I Paesi della lista CPC sono quelli che hanno commesso gravi e sistematiche violazioni della libertà religiosa. Oltre all’Egitto vi figurano: Birmania, Cina, Eritrea, Iran, Iraq, Nigeria, Nord Corea, Pakistan, Arabia Saudita, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. (...)
Julia Latynina lavora nello stesso giornale, la “Nuova Gazeta” dove lavorava la Politkovskaja, la giornalista assassinata sotto casa il 7 ottobre 2006.