Non si fermano le manifestazioni anti-regime in Siria. Almeno otto dimostranti sono morti in tutto il Paese, secondo alcuni attivisti e testimoni, nell'ennesimo venerdì di protesta, ribattezzato "venerdì dei difensori della patria".
Con oltre 50 morti in poco meno di 24 ore, lo Yemen è sull'orlo della guerra civile. Violenti combattimenti sono in corso a San'a tra i militari fedeli al presidente Ali Abdullah Saleh e gli uomini della tribù Hachad che fa capo allo sceicco Sadek al Ahmar. Un'escalation che preoccupa gli Stati Uniti: il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha chiesto a "tutte le parti" in guerra di cessare "immediatamente" ogni forma di violenza. Il capo della diplomazia di Washington ha ribadito l'appello al presidente yemenita affinché lasci il potere. (...)
Nella rubrica delle lettere del «Sole24Ore» del 16 ottobre 2007, nel commentare la frase pronunciata dallo scomparso Tommaso Padoa-Schioppa all'interno di un ragionamento di notevole spessore etico e civile («le tasse sono bellissime»), un lettore citò il giurista americano Oliver Wendell Holmes Jr: «Mi piace pagare le imposte, così facendo compro civiltà». Concetto complesso, principio complicato da affermare in un paese in cui l'evasione fiscale è pratica assai diffusa, e il senso civico alimentato dalla consapevolezza di far parte tutti di un'unica "comunità" è piuttosto scarso. Sarà che non lo si insegna a scuola, potranno obiettare i nostalgici della vecchia educazione civica. Ci ha provato Franco Fichera, docente di diritto tributario presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e preside della facoltà di Giurisprudenza. Nell'aprile del 2009, su iniziativa del comune di Torino, ha organizzato all'interno della prima edizione di «Biennale democrazia» un incontro con 100 bambini delle classi IV e V elementare. Tutti convocati nall'austera aula Giulio Cesare del Consiglio comunale, quasi a simulare una seduta sul tema delle tasse. Ora quell'esperimento è raccolto in un libro appena pubblicato da Einaudi dal titolo «Le belle tasse, ciò che i bambini insegnano sul bene comune». (...)
Le sfide politiche, economiche e dell'informazione in un Paese che esce da decenni di travaglio e distruzione: di Iraq e del suo impegnativo "risveglio" si e' parlato in un'audizione all'Europarlamento di Bruxelles, voluta dal relatore del primo accordo di cooperazione fra Ue e Iraq, Mario Mauro, con la partecipazione della presidente dell'Agi, Daniela Viglione. "Sulla guerra in Iraq a suo tempo l'Europa si e' spaccata - ha ricordato Mauro, reduce dalla prima missione ufficiale di una delegazione dell'Europarlamento a Baghdad - ora puo' essere il banco di prova per dimostrare che l'Europa puo' avere un ruolo da protagonista con la sua politica estera". Nei mesi scorsi, ha spiegato agli europarlamentari Daniela Viglione, l'Agi ha deciso, "in controtendenza rispetto agli altri media occidentali che dopo la fine della guerra hanno lasciato il Paese", di aprire un ufficio a Baghdad concludendo accordi con le quattro agenzie irachene indipendenti e organizzando anche un workshop di formazione che ha coinvolto una trentina di giornalisti del posto. (...)
President Alpha Condé, who took power in December 2010, should address the profound human rights and governance problems that have underscored decades of abuse in Guinea, Human Rights Watch said in a report released today.
Launching its Global Report on Equality at Work 2011, the International Labour Office (ILO) warns that in spite of continuous positive advances in anti-discrimination legislation, the global economic and social crisis has led to a higher risk of discrimination against certain groups of labour. Furthermore, the report finds that discrimination at the workplace has become more diverse, is largely based on multiple grounds, and is fed by weakened attention for anti-discrimination policies and workers’ rights in practice. Entitled Equality at work: The continuing challenge, the report highlights that discrimination in the labour market continuous to be related to gender, nationality, age, race, ethnicity, religion, political opinion, sexual orientation, disability, lifestyle, HIV/AIDS or migrant status. For example, the report explains that women are still discriminated upon for pregnancy and maternity reasons. Moreover, women continue to earn less than men. On average, the report finds that women receive only 70-90 per cent of men’s wages. The report further shows that sexual harassment remains a significant problem experienced by both men and women, although to different extents. Persons with disabilities continue to experience very low employment rates; and mandatory testing can negatively impact work opportunities for people with HIV/AIDS. For migrant workers, the report notes: “migrant workers face widespread discrimination in access to employment, and many encounter discrimination when employed, including access to social insurance programmes.” (...)