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Ambiente

Recensione: Ecocidio

ECOCIDIO

di F. Broswimmer, Carocci editore, 2003, pp.258, Euro18,60

 

La perdita della biodiversità è al centro del libro in questione ma che inevitabilmente deve trattare le enormi trasformazioni ambientali (inquinamento, cambiamenti climatici, distruzione degli habitat, ecc.) che hanno contribuito alla più rapida estinzione delle specie naturali nella storia della Terra.

La prospettiva che l’autore sceglie è quella storica, testimoniando i “gravi errori ecologici” perpetrati dalle società più antiche per giungere fino ai giorni nostri con un’analisi profonda sui processi economici, culturali, sociali e storici ai quali si deve l’accelerazione dell’estinzione di massa.

Un’attenzione speciale è rivolta alle forme neoliberiste di globalizzazione, al ruolo delle multinazionali, ai programmi di aggiustamento strutturale promossi dalle istituzioni finanziarie internazionali e ai meccanismi ideologici e culturali mediante i quali le pratiche distruttive che ne derivano contiuano ad essere riprodotte su scala globale.

L’alternativa a questo stato di cose è, per l’autore, la creazione di una democrazia ecologica per la costruzione di un pianeta socialmente giusto ed ecologicamente sostenibile: l’alternativa sarebbe l’estinzione del genere umano. Un’estinzione piuttosto disonorevole se comparata con quella dei dinosauri: in fondo, come affermava Stephen Jay Gould, loro “ sono stati i dominatori supremi per oltre 120 milioni di anni e si sono estinti senza averne colpa”.

* * *

Su Stephen Jay Gould:

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-8943f104-b004-4e24-9f32-af2700587930.html

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End Ecocide! Una firma per rendere l’Ecocidio un crimine in Europa:

http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/end-ecocide-una-firma-per-rendere-lecocidio-un-crimine-in-europa/

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Recensione: La difesa delle risorse naturali...

LA DIFESA DELLE RISORSE NATURALI NEL DIRITTO DEI PAESI AFRICANI

di L. Castellani, Giuffrè Editore, 2003, pp. 163, Euro 11


Si afferma spesso che nelle società tradizionali dell’Africa subsahariana non è la terra ad appartenere agli uomini, bensì gli uomini alla terra. Quest’affermazione sottolinea che il rapporto tra uomo e ambiente nelle società tradizionali è costruito su un unico sistema di valori globali: la legittimazione dell’uso delle risorse naturali viene di solito individuata nel potere soprannaturale (magico o religioso) anche se non mancano esempi di legittimazione laica nata dal legame familiare.

L’autore in questo pregevole volume segue l’evolversi di questo rapporto nel suo percorso temporale che va dal periodo precoloniale a quello coloniale, dal momento dell’indipendenza al diritto contemporaneo evidenziando in particolare il conflitto tra stato e tradizione per la gestione delle risorse naturali.

Il volume, ricco di esempi, risulta interessante ed utile non solo agli specialisti giuridici del ramo ma anche a tutti coloro che seguono con interesse le sorti di questi paesi alle prese, ancora nel XXI secolo, con un neocolonialismo economico e culturale incurante del paradigma del diritto allo “sviluppo sostenibile” dei popoli, ribadito non più tardi di un anno fa al Vertice mondiale di Johannesburg.

 

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Recensione: I cambimenti climatici

I CAMBIAMENTI CLIMATICI

di D. Godrej, Carocci Editore, 2003, pp. 160, Euro 10,50


L’autore, giornalista freelance e collaboratore della rivista “New Internationalist”, affronta in maniera piana e comprensibile uno dei temi più complessi della scienza odierna: quello dei cambiamenti climatici e il loro impatto sugli esseri viventi, sugli ecosistemi e sugli esseri umani.

Arrivare ad una maggiore consapevolezza dell’ambiente che ci circonda è il primo passo per modificare anche tanti piccole abitudini della nostra vita quotidiana che possono avere un impatto tutt’altro che trascurabile sui “grandi sistemi” che governano la macchina del clima sul nostro pianeta. Visto l’empasse che caratterizza le discussioni mondiali di esperti scientifici e tecnologi e la scarsa volontà politica degli Stati nell’applicazione delle regole, peraltro da loro stessi scritte e ratificate a livello parlamentare, forse dipenderà proprio dall’azione diretta dei cittadini consapevoli la possibilità di fronteggiare con successo tanti disastri cosiddetti... “naturali”.

 


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Recensione: Ambiente Italia 2003

AMBIENTE ITALIA 2003 - Rapporto annuale di Legambiente

a cura dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, Edizioni Ambiente, 2003, pp. 188, Euro 19,80


Il rapporto anche qest’anno fa il punto sui dati e le informazioni sullo stato dell’ambiente italiano con un occhio attento alle grandi sfide della globalizzazione e alle connessioni sempre più strette tra questioni locali e internazionali di cui si presentano interessanti indicatori sia di tipo ambientale che sociale.

L’intreccio drammatico tra degrado del pianeta e dell’uomo è stato al centro dell’analisi del recente Vertice ONU di Johannesburg ma gli esiti deludenti della conferenza non amncano di gettare ombre fosche sugli attuali processi di globalizzazione, sempre più caratterizzata da iniquità e squilibri.

Il quadro italiano che esce dall’analisi di 100 indicatori (energia, mobilità, agricoltura, industria, turismo, servizi, rifiuti, risorse idriche, patrimonio naturale e biodiversità, ambiente urbano) sullo stato del paese mostra più ombre che luci: soprattutto risalta ancora una volta la miopia di un mondo politico che non ha ancora capito che migliorare l’ambiente è un ingrediente fondamentale per ogni opera seria di sviluppo socio-economico di un territorio.

 

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Recensione: Malattia, uomo, ambiente

MALATTIA, UOMO, AMBIENTE - La storia e il futuro

di T. McMichael, Edizioni Ambiente, 2002, pp. 433, Euro 22,80


Che lo stato dell’ambiente e la salute umana siano strettamente correlate sembra essere una scoperta di questi ultimi anni, almeno per la maggior parte della popolazione. Eppure basterebbe mettere insieme la storia dell’alimentazione, della medicina e dell’ecologia per leggere il processo di adattamento delle specie umana alle mutazioni dell’ambiente e le conseguenze che ciò ha avuto sulla salute.

Il messaggio che emerge è che la salute della popolazione è innanzitutto il risultato delle circostanze ecologiche: un prodotto dell’interazione tra le società umane e il più ampio contesto ambientale, i suoi diversi ecosistemi e gli altri processi che presiedono ai cicli vitali.

L’approccio seguito dall’autore (tra l’altro consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Unep e della Banca Mondiale sulle influenze che alimentazione, l’ambiente e il clima esercitano sulla nostra salute) è stato quello di seguire il progressivo espandersi delle frontiere umane - geografiche, climatiche, culturali e tecnologiche - caratterizzato anche da un corollario di malattie, carestie ed impoverimento di risorse che ci fa anche riflettere sul nostro futuro più prossimo.

Perturbando i sistemi che supportano la vita sulla Terra possiamo mettere in pericolo la nostra stessa salute e la possibilità di sopravvivvenza della nostra specie: in questa prospettiva, afferma l’autore, “ciò che dovremmo fare adesso è orientare diversamente i nostri cervelli così incredibilmente versatili e inventii, a tutt’oggi l’elemento più caratteristico dell’evoluzione umana, ossia cambiare il nostro modo di ragionare”. Una bella sfida, non c’é che dire...

 


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Recensione: Le piante dell'uomo

LE PIANTE DELL’UOMO - Erbe, arbusti e alberi coltivati

di P. Viggiani e G. Pezzi, Il Sole24Ore Edagricole, pp. 408, 1400 ill., Euro 49,50


Questo splendido volume sfida la nostra presunzione di conoscere un argomento solo apparentemente “banale”: le piante che l’uomo usa per nutrirsi o per trarne foraggi, fibre, materie prime per l’industria.

Vediamo prima gli aspetti quantitativi: quante specie utilizziamo per questi scopi? Trenta? Cinquanta? Centoventi? No! Gli autori ce ne presentano circa 230 specie (di cui 160 sono “umili” piante erbacee - che molti ignoranti scambiano per “erbacce”!) tutte corredate di immagini e disegni dei particolari che trasformano questo volume anche in una sorta di manuale di riconoscimento per il neofita. Ma sono presenti anche così tante piante arbustive ed arboree, prevalentemente da frutto, da invogliarci a creare sulle nostre terrazze o nei nostri giardini un angolo dove coltivare e godere di tanta magnificienza.

Al godimento fisico si accompagna poi, sfogliando le pagine di questa sorta di “atlante della biodiversità agricola”, quello culturale in quanto il volume racconta la storia e l’importanza economica e sociale di ognuna di queste coltivazioni e, più in generale, del millenario rapporto tra uomini e piante.

 

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