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Agricoltura

Change of wind or wind of change? Climate change, adaptation and pastoralism

Change of wind or wind of change? Climate change, adaptation and pastoralism


Climate change will be felt differently depending on where you are and what you do, and opinions over what the future holds for the world’s pastoralists are polarised. Some experts believe that pastoralists will be the first to feel the effects of climate change, whilst others consider that, since pastoralism is an adaptation to climate change, pastoralists will be amongst the best equipped to deal with such a threat. Such polarised opinions present challenges for policy makers and planners in the drylands, and the intention of this e-conference was to bring the divergent opinions out into the open and see what sort of consensus could be found.(...)

Pastoral adaptation faces a myriad of challenges, of which climatic change is but one. Indeed, the challenge of climate change seems insignificant to many pastoralists who are faced with extreme political, social and economic marginalisation: relax these constraints and pastoral adaptive strategies might enable pastoralists to manage climate change better than many other rural inhabitants. The vulnerability that is associated with climate change in some pastoral environments has its roots in the restriction of tried and tested pastoral coping strategies, including the ability to move through different territories, to access critical livelihood resources, to trade across borders, to benefit from appropriate investments, and to participate in relevant policy decision-making. As is so often the case in developing regions, the main concern for pastoralists is the accessibility, rather than the availability or variability, of resources.(...)

In marginal environments characterised by resource variability mobile pastoralism can be the best way to mitigate against risk and it may be part of the solution to climate change, just as enhancing mobile pastoralism is part of the solution to overcoming poverty and reducing drylands degradation. In a dynamic climatic environment, the flexibility, mobility and low-intensity use of natural resources afforded by pastoralism may increasingly provide a sustainable means of providing security where other more sedentary models fail. Enhancing pastoralists’ entitlement to a wider range of resources, agro-ecological as well as socioeconomic, and enabling them to use such resources as needed, is vital to reducing their vulnerability and to supporting their capacity to tackle the sustainable development challenge in marginal areas. In the debate over whether there is a difference between development and adaptation, it is worth recognising that the capacity to adapt is something intrinsically pastoral, and its loss has been associated with ‘development’. Sustainable pastoral development must be founded on the understanding that adaptive capacity is what makes pastoralism work: restoring and enhancing adaptive capacities must therefore be central to development plans. The adaptive capacity of pastoralists needs to be seen not as something different to, but as a primary indicator of, pastoral development.


The Report:

http://cmsdata.iucn.org/downloads/c__documents_and_settings_hps_local_settings_application_data_mozilla_firefox_profile.pdf

 

 


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Africa: cambiamenti climatici e impatti sull'agricoltura e l'allevamento

Africa: cambiamenti climatici e impatti sull'agricoltura e l'allevamento


L’allevamento di cammelli potrebbe essere una scelta obbligata per 20 - 35 millioni di persone che vivono nelle zone semiaride dell’Africa che, a causa del cambiamento climatico, fra non molto non potranno più coltivare le loro terre. A dirlo è Philip Thornton, il co-autore di un rapporto sugli effetti del global warming in Africa e che lavora come ricercatore all’International livestock research institute (Ilri)di Nairobi, in Kenya.
Secondo Thornton «Entro il 2050, il rialzo delle temperature e la rarefazione delle precipitazioni in una zona che copre da 500.000 a un milione di chilometri quadrati di terre a basso rendimento (circa la superficie dell’Egitto) renderà l’agricoltura quasi impossibile”.
Lo studio “Croppers to livestock keepers: livelihood transitions to 2050 in Africa due to climate change” è stato pubblicato su un numero speciale di Environmental Science and Policy e presentato ai “Climate change talks” che si concludono il 12 giugno a Bonn e suggerisce di ripensare e pianificare da subito i sistemi agricoli che saranno necessari entro pochi decenni, per esempio incrementando l’allevamento di specie più resistenti come capre, asini, cammelli ed alcune specie di bovini, per permettere agli agricoltori di disporre di una fonte di sussistenza alternativa. (...)

L'articolo:

http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20014


Il Rapporto dell'Ilri:

http://pressroomilri.files.wordpress.com/2009/06/croppers-to-livestock-keepers-paper_final.pdf

 

 


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"Festival del paesaggio agrario"

"Festival del paesaggio agrario"


Dal 19 al 21 giugno 2009 avrà luogo, a Vinchio d'Asti (At), il "Festival del paesaggio agrario", ideato e diretto da Laurana Lajolo, presidente dell'Associazione Davide Lajolo. Il Festival intende mostrare che, nonostante la modernizzazione della produzione è possibile un legame sostenibile tra uomo e natura.

Per riuscire a raggiungere un equilibrio tra agricoltura e ambiente, secondo gli organizzatori del festival, è necessaria un'urgente riflessione con gli amministratori su temi come la salvaguardia e la riqualificazione del paesaggio rurale grazie a una agricoltura di qualità, alla tutela dell'identità del paesaggio rurale.

L’Associazione culturale Davide Lajolo, voluta dalla famiglia dello scrittore e dal Comune di Vinchio (che in parte si trova nell’area protetta della Riserva naturale della Valsarmassa), si occupa da più di dieci anni di promozione culturale e di valorizzazione paesaggistica del territorio.

Il Festival prevede conferenze, mostre, spettacoli, passeggiate e degustazioni dei prodotti tipici della zona. Alle conferenze interverranno esperti, amministratori e operatori in campo agricolo, naturalistico, paesaggistico, urbanistico e architettonico.
Gli incontri si concluderanno con la
presentazione di manifesti programmatici come contributi alla progettazione di linee di intervento e di operatività sul territorio.


Per informazioni:

http://www.davidelajolo.it/


Il programma:

http://www.davidelajolo.it/festivapaesaggio/Depliant.pdf

 

 



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Foreste: a salvarle saranno gli indigeni

Foreste: a salvarle saranno gli indigeni

 


Saranno proprio loro a salvarci. Eppure i loro diritti sono calpestati senza riguardo. E' questa la conclusione del rapporto congiunto dell'organizzazione internazionale sui legni tropicali (International Tropical Timber Organization - ITTO) e del Rights and Resources Initiative (RRI). Lo studio, reso pubblico in occasione della conferenza internazionale “Forest Governance, Tenure and Enterprise” (25-31 maggio 2009, Yaoundé, Camerun) analizza il trasferimento della proprietà della terra in 39 paesi (che ospitano il 96 per cento delle foreste tropicali). Dove le comunità indigene sono legalmente titolari delle proprie foreste tradizionali, è molto più probabile che queste vengano preservate. La foresta infatti è essenziale per sostentamento a oltre 800 milioni di persone. (...)

L'articolo:

http://www.unonotizie.it/5677-ambiente-pianeta-terra-a-salvarla-saranno-gli-indigeni.php


Approfondimenti:

http://www.rightsandresources.org/events.php?id=74#close_window

http://www.itto.int/en/workshop_detail/id=44270000


Il Rapporto:

http://rightsandresources.files.wordpress.com/2009/05/rri_itto-tropical-tenure-assessment_final_4.pdf

 

 


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Biodiversità: Kokopelli salva i semi antichi, ma in Francia la condannano

Biodiversità: Kokopelli salva i semi antichi, ma in Francia la condannano


L´associazione Kokopelli è nata in Francia nel 1999 per proteggere la biodiversità dei semi di ortive e floreali con la produzione e distribuzione di sementi da agricoltura biologica e ha migliaia di soci, progetti di sviluppo in nazioni povere ed edita un manuale per la salvaguardia delle sementi.
Ma mentre si parla di perdita della biodiversità, brevetti sui vegetali e del genoma, aumentano ispezioni e azioni legali contro Kokopelli, perchè la maggior parte delle sementi di piante ortive che conserva e diffonde non sono iscritte nei cataloghi ufficiali. E l’offensiva contro le sementi libere e aperte ha avuto il suo culmine proprio dove Kokopelli è nata: in Francia.
L’associazione è stata trascinata al Tribunal de grande instance di Nancy dalla società Graines Baumaux, una grande azienda transalpina di vendita e gestione di sementi che l’ha accusata di diffondere senza autorizzazione legale «le vecchie varietà coltivate e di renderle nuovamente accessibili agli ortolani per organizzare una produzione ed una distribuzione di sementi commercializzate su catalogo e su internet con numerosissimi semi». (...)

L'articolo:

http://www.criticamente.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4251


L'associazione Kokopelli:

http://www.kokopelli.it/sito/modules/welcome/

http://fr.wikipedia.org/wiki/Kokopelli_(association)


Il video:

http://dailymotion.virgilio.it/video/xf02i_lassociation-kokopelli_creation



Le Groupement national interprofessionnel des semences et plants:

http://fr.wikipedia.org/wiki/Groupement_national_interprofessionnel_des_semences_et_plants

 

 


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Slow Food e il suo manifesto politico per una nuova agricoltura in Europa

Slow Food e il suo manifesto politico per una nuova agricoltura in Europa

 


Il manifesto è un appello a favore delle produzioni di qualità e basata sulla difesa delle tipicità regionali, sulla sostenibilità ambientale e sul perseguimento dell'equità dei rapporti e della distribuzione dei redditi. Tutti temi di grande rilevanza programmatica a livello europeo.
Il documento, che è stato inviato ai maggiori partiti con l'invito a diffonderlo, è a disposizione di tutti i candidati sul sito internet di Slowfood. Coloro i quali lo condivideranno potranno dare la propria adesione inviando una e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con i contatti completi del firmatario. Qualche giorno prima delle elezioni sarà pubblicato l'elenco di chi ha sottoscritto il documento. (...)

L'articolo:

http://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24_ART_1646_cmsGDOWEEK,00.html?lw=24;7


Il Manifesto di Slow Food per una nuova agricoltura europea:

http://content.slowfood.it/upload/3E6E345B0ce49189C7hIu10B2B13/files/Slow%20Food-Agricoltura%20EU.pdf

 

 



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