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Ambiente

Recensione: Per un rinnovato sapere...

PER UN RINNOVATO SAPERE DELLE SCIENZE AMBIENTALI

a cura di L. Marini e C.M. Daclon, Franco Angeli Editore, 2005, pp. 294, Euro 25,00


Questo volume (che raccoglie in parte gli atti di un Convegno tenutosi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel 2003) evidenzia una lettura delle dinamiche globali che caratterizzano l'attuale "società complessa" secondo due percorsi: un primo, vizioso, in cui si collocano la rincorsa al profitto e il degrado della qualità della vita, espresso anche (e particolarmente, almeno in certe realtà) da una agricoltura eccessivamente intensiva, dalle manipolazioni genetiche, dal degrado della qualità alimentare, dalla perdita della diversità biologica e culturale, dall'erosione delle garanzie sociali. In poche parole, dalla perdita della visione d'insieme di principi e valori fondamentali per la comunità di riferimento.

Il secondo percorso è virtuoso e tra origine dall'aspirazione a godere della pienezza della vita, salvaguardando le diversità e formando le coscienze in merito alla portata dei c.d. common concerns , di quelle preoccupazioni, cioè, che investono tutto il genere umano.

Mediante il contributo di studiosi di diversa formazione ed esperienza esce fuori un quadro complessivo che spinge il lettore a meditare, acquisendo una nuova consapevolezza su temi diversi ma tutti estremamente collegati con l’auspicio che, tramite queste riflessioni, sia possibile divenire, da uomini che sperano, costruttori di speranza.

 

 

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Recensione: I microelementi nell'ecosistema terrestre

I MICROELEMENTI NELL’ECOSISTEMA TERRESTRE

a cura di G. Casalicchio, Pitagora Editrice Bologna, 2000, pp. 1128 (2 volumi indivisibili), Euro 70.00


L’opinione pubblica, ma spesso anche gli specialisti in vari settori, sentendo parlare di metalli pesanti, attribuiscono ad essi una connotazione negativa: anche se in molti casi può essere così, la realtà è molto più articolata e spesso opposta alle convinzioni comuni.

Questi due volumi (il cui significativo sottotitolo è: Micronutrienti, microutili e microtossici nel suolo, nei vegetali, negli animali e nell’uomo) fanno giustizia delle false convinzioni e riportano tutte le più recenti acquisizioni sulla presenza, sulla diffusione, sulla evoluzione naturale e antropica in relazione all’ambiente ad ampia e piccola scala e sugli effetti per la biosfera dei microelementi in relazione alle pratiche agrozootecniche e più in generale all’uso delle risorse idriche e del suolo.

L’opera, di moderna e avanzata concezione esamina in termini ecosistemici i vari aspetti dei microelementi, costituendo un vero e proprio "giacimento culturale" di riferimento e consultazione per i tecnici di varie discipline, la cui attività deve necessariamente essere improntata ai principi di sostenibilità dello sviluppo in particolare nell’uso del suolo agrario.

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Recensione: Italia 2020 - Energia e ambiente dopo Kyoto

ITALIA 2020 – Energia e ambiente dopo Kyoto

a cura di P. degli Espinosa, Edizioni Ambiente, 2006, pp. 281, Euro 20,00


Il rinnovamento energetico è una grande opportunità per l’Italia. Le ragioni di una svolta in senso sostenibile del nostro sistema energetico sono note da anni, ma assumono oggi un’importanza cruciale per due eventi concomitanti: da una parte la limitata offerta di petrolio, che nonostante i prezzi alle stelle stenta a tenere il passo con la crescente domanda asiatica, e dall’altra il rischio di rottura degli equilibri climatici, in buona parte causati proprio dall’elevato consumo di petrolio, anche sotto forma di carburante. Quale direzione scegliere per uscire dalla dipendenza dall’oro nero?

Il volume di Paolo Degli Espinosa, responsabile del settore energia del ISSI e membro del comitato scientifico di Legambiente, traccia gli scenari possibili di un cambiamento non più rinviabile.

Da un lato vengono analizzate le fonti energetiche, evidenziando il ruolo e le potenzialità di sviluppo delle rinnovabili, con un particolare focus sull'idrogeno. Dall'altro si considerano gli "usi finali", individuando i settori dove più è necessario intervenire. E ovviamente in primo piano ci sono i settori più "energivori", quelli dei trasporti e dell'edilizia, dove più profonda dovrà essere la trasformazione.

Occorre dare vita a un’industria italiana delle fonti rinnovabili con un energico e strategico impegno nel settore, per arrivare nel 2020 a un raddoppio del loro contributo alla produzione di elettricità. Parallelamente va promossa e sostenuta la ricerca tecnologica, in grado di trasformare l’Italia da tradizionale importatore di combustibili fossili in esportatore di prodotti e servizi, anche sui nuovi mercati.

 

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Recensione: Un pianeta senz'acqua

UN PIANETA SENZ’ACQUA

di F. Pearce, Il Saggiatore, 2006, pp. 367, Euro 22,00


Fiumi che s'insabbiano, mari e laghi interni che si asciugano sono fenomeni sempre più frequenti. I fiumi, scorrendo, si restringono e muoiono, invece di allargarsi e sfociare nei mari o negli oceani come facevano una volta.

Nilo, Fiume Giallo, Indo, Colorado, Rio Grande, Gange: tutti questi fiumi si stanno trasformando in sabbia, a volte a centinaia di chilometri dal mare. Prese una per una sono storie interessanti, ma nel loro insieme configurano qualcosa di peggio: una sorta di cataclisma si sta abbattendo sui fiumi del pianeta.

Nel 2025 tre miliardi di persone si troveranno a fronteggiare siccità croniche e lo spettro di guerre per l’acqua. Una situazione drammatica, di cui solo pochi si preoccupano. Che cosa sta succedendo?

Il giornalista inglese Fred Pearce, da sempre impegnato sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, ha toccato trenta nazioni del mondo per documentare questa drammatica situazione e per indagare i motivi della crisi idrica.

Le cause sono molteplici: fra queste gli sprechi, una serie di progetti ingegneristici sbagliati, le colture ad alto rendimento che hanno salvato una generazione dalla carestia ma ora stanno causando una progressiva desertificazione.

Veniamo così a scoprire che India, Cina e Pakistan per irrigare le loro colture consumano da soli metà dell'acqua della terra. Che i pozzi si moltiplicano dappertutto. Che la Libia, con 3500 chilometri di tubi grossi come gallerie della metropolitana, sta risucchiando l'acqua della falda fossile sahariana, la più grande della terra. Mentre le zone paludose africane, asiatiche o sudamericane vengono bonificate e destinate all'agricoltura senza alcun criterio.

 

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Recensione: I signori del clima

I SIGNORI DEL CLIMA

di T. Flannery, Corbaccio, 2006, pp. 395, Euro 19,60

 

Che cosa significa l'espressione "cambiamenti climatici"? In che modo il riscaldamento globale influenzerà la nostra vita? È questo la causa di uragani sempre più frequenti alternati a periodi di siccità? Il processo che si è messo in moto è inevitabile?

Sono domande urgenti e complesse a cui Flannery risponde con efficacia e chiarezza, inserendole nel contesto di una storia del clima che ha inizio milioni di anni fa e che negli ultimi decenni ha subito brusche alterazioni, inimmaginabili su periodi così brevi. Di fatto, la sempre più massiccia emissione di gas nell'atmosfera causata dall'uomo, sta accelerando il riscaldamento della Terra con conseguenze non prevedibili sulla vita del pianeta.

Tutti i paesi del mondo sono colpiti dal riscaldamento globale e al tempo stesso ne sono responsabili, seppure in misura diversa. Ma, soprattutto, gli uomini di tutto il mondo condividono la medesima situazione: siamo noi i "signori del clima" e il futuro della civiltà umana presente e futura è nelle nostre mani. Tim Flannery espone con chiarezza tutti gli strumenti di cui disponiamo per affrontare questo problema.

 

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Recensione; Il giallo della benzina solida

IL GIALLO DELLA BENZINA SOLIDA ININFIAMMABILE CHE RIDUCE I COSTI DEL 50%

di Salvatore Cosentino, Bonfirraro Editore, pp. 214, Euro 17,00


La benzina è un prodotto distillato dal petrolio greggio a una temperatura che si aggira fra i 60 e i 100°C. Da un litro di petrolio, solo il 10% diventa benzina dopo la prima semplice distillazione. Utilizzando le frazioni più pesanti (gasolio pesante e residui di distillazione) si possono ottenere molecole più piccole adatte ad essere usate come benzina, grazie ad un trattamento detto cracking attraverso il quale gli idrocarburi di maggior peso molecolare vengono frammentati in presenza di un catalizzatore.

La benzina è un prodotto altamente infiammabile (l'espressione “gettare benzina sul fuoco” rende immediatamente l'idea) e tutto ciò che ruota intorno a questo distillato del petrolio (interessi economici, geopolitici, industriali, ecc.) rende “scottante” il tema delle alternative al suo uso.

Sono questi interessi che hanno impedito la divulgazione della strabiliante scoperta dell’ing. Gaetano Fuardo (1878 – 1962) autore di quella formula “magica” atta a produrre la “benzina solida” ottenuta con un processo di gelatinizzazione e, dunque, da commercializzare in scatola come i detersivi. Si tratta di un prodotto - così è scritto sulla quarta di copertina di questo avvincente “romanzo storico”, come lo definisce il suo autore - che “galleggia in acqua come il sughero (e quindi non inquina i mari); evita gli incendi sugli aerei e su ogni altro mezzo che utilizza i carburanti; manda in pensione le petroliere e i distributori stradali” riducendo almeno del 50% il costo dei prodotti petroliferi.

Un manoscritto custodito in valigia, una formula chimica, una scoperta sensazionale che risolleverebbe le sorti del mondo, servizi segreti e intrighi internazionali. Questi ingredienti non sono quelli affascinanti di un film di Hitchcock, ma elementi reali e tangibili di una vicenda che sa di inverosimile ma che lascia l’amaro in bocca e molti pensieri gravidi di infiniti “perché”.

È un viaggio nella vita, nella storia di un ragazzo siciliano rimasto presto orfano ma che, dopo aver superato brillantemente gli studi intrapresi al Politecnico di Torino, si laurea in ingegneria chimica. Trasferitosi a Milano, mette a punto la sua invenzione verso la metà degli anni trenta: un procedimento che rende solidi e ininfiammabili i carburanti, con grande vantaggio per la sicurezza ed il trasporto.

Dopo aver collaborato per l’Inghilterra di Churchill (che gli offre un contratto per la cessione esclusiva del suo brevetto che Fuardo non accetta) nel 1939 parte per la Germania, dove il Fuhrer gli mette a disposizione una fabbrica per la produzione di benzina solida strategica per gli usi bellici, poi distrutta dai servizi segreti britannici.

Gli americani, servendosi dei documenti trafugati dalle loro truppe, costruiranno due impianti che saranno chiusi nel 1952. Nel 1953 collabora con la Francia: i primi “pezzi” di carburante sono paracadutati sull'Indocina ma, a causa di ritardi nelle forniture, poco dopo la Francia sospende il contratto.

Il Governo francese, per essersi reso inadempiente nei confronti del contratto stipulato con l'ingegnere italiano, fu costretto dal Consiglio di Stato a pagare un risarcimento di un miliardo di franchi agli eredi del Fuardo, visto che l'ingegnere morì in miseria in un ospizio vicino Roma qualche anno prima della conclusione della lunga vicenda giudiziaria.

Fuardo è stato schiacciato dalla sua stessa scoperta dimenticata o fatta dimenticare ma per la quale l'autore, documenti alla mano e pubblicati in appendice (e in parte consultabili sul suo sito http://www.scosentino.it/) vuole fare giustizia narrativa, attraverso la pubblicazione di una vicenda che passerà alla storia per aver sollevato tanti “perché” pesanti come macigni o, perchè no... come petroliere.

 



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