Grano duro italiano - In sei anni persi 685.000 ettari
“Occorre urgentemente arrestare il declino della produzione di grano duro italiano, se vogliamo garantire prospettive produttive e di reddito a molte aree del centro-sud Italia e soprattutto tutelare il “made in Italy” della pasta, dato che oggi l’industria è arrivata ad approvvigionarsi all’estero per il 50% del proprio fabbisogno. Nello stesso tempo è necessario salvaguardare l’utilizzo delle sementi certificate, strumento insostituibile per incrementare la produttività ed il miglioramento qualitativo”. Lo sottolinea il presidente di Assosementi, Paolo Marchesini, in una lettera aperta indirizzata agli assessori regionali dell’agricoltura ed al Ministro delle politiche agricole Romano in vista della prossima discussione sui pagamenti dell’art. 68 della PAC.
“Dal 2004 la cerealicoltura italiana ha perso circa 685.000 ettari di grano duro, cioè un terzo della superficie, equivalente ad una produzione di circa 2 milioni di tonnellate di granella, quantitativo che a sua volta corrisponde ad 1/3 del fabbisogno dell’industria molitoria nazionale” - precisa Assosementi. “Questa mancata produzione è stata pertanto coperta da acquisti all’estero, per cui oltre a pregiudicare ogni legame con il territorio e la tracciabilità, si è avuto un danno al sistema agroalimentare dell’Italia mediterranea stimabile in 2 miliardi di € in controvalore di pasta alimentare”. (...)
L'articolo:
http://www.teatronaturale.it/tracce/economia/11619-grano-duro:-in-sei-anni-persi-685-000-ettari.htm
Informazione di base:
http://it.wikipedia.org/wiki/Triticum_durum
http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/granoduro.htm
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