Il naufragio che cerca dignità

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Ottantuno morti, sprofondati con la motovedetta Kater i Rades in fondo al Canale di Otranto il 28 marzo 1997. Speronati dalla corvetta italiana Sibilla che dispiegava sul mare il delirio dell'harassment, le procedure di respingimento e dissuasione stretta - «finanche quasi a toccare» è l'ordine trasmesso e perduto nelle nebbie non accertate - di tutti i natanti in partenza dalle sponde albanesi. I superstiti della Kater i Rades sono 34. Ventiquattro corpi non verranno trovati. Quasi tutti giovanissimi, una ventina sotto i dieci anni, alcuni di pochi mesi. Donne incinte. Un cadavere ha il cordone ombelicale tra le gambe. Il parto nell'orrore dell'asfissia.
Fuggono dalla polvere di Valona, dalla guerra civile, dalla fame, verso l'Italia e la sua promessa. Zuccherina in Tv, xenofoba e brutale quando difende i confini meridionali del Continente. Alessandro Leogrande, giornalista e narratore, con il suo "Naufragio, morte nel Mediterraneo" recupera le vite e gli incubi dei sopravvissuti, restituisce dignità agli annegati, si schiera al fianco di quanti attendono un'improbabile parola di verità, di pietà. (...)

L'articolo:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-02-05/naufragio-cerca-dignita-081659.shtml?uuid=AalkuJnE

Il libro:
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807172199/Il_naufragio/Alessandro_Leogrande.html

Sull'argomento:
http://geopoliticamente.wordpress.com/2012/02/02/mediterraneo-il-piu-vasto-cimitero-del-mondo-1-500-annegati-nel-2011-24-000-in-ventanni/

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Da leggere:

http://www.odoya.it/index.php?main_page=product_book_info&cPath=11&products_id=423