Un libro è sempre un amico?

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Si suol dire che i libri sono i nostri migliori amici e che incontrare sulla propria strada un buon libro è come trovare un vero amico. Non è certo nostra intenzione raffreddare l’entusiasmo di chicchessia nei confronti della lettura e, in modo particolare, del libro, proprio noi che abbiamo sempre visto nei buoni libri dei preziosi e insostituibili compagni di viaggio. Tuttavia, non possiamo trattenere un interrogativo: tutti i libri sono buoni e, pertanto, qualsiasi libro è sempre da considerarsi come un amico?
Con questo, non intendiamo far balenare neppure da lontano i roghi dell’intolleranza: ed è da vedere se fosse più intollerante, in fatto di libera lettura, il Medioevo oppure l’età moderna, visto che David Hume - per fare un esempio - consigliava di gettare nel fuoco tutti i libri che non rispondevano ai requisiti stabiliti dalla sua filosofia scettica e razionalista.
I libri vanno rispettati, sempre, così come i loro autori: essi meritano lo stesso rispetto che si deve ad ogni essere umano.
Ciò non significa che gli esseri umani siano tutti ugualmente rispettabili: meritano tutti rispetto in quanto esseri umani, ma non tutti godono di una uguale dose di rispettabilità. Rispettabilità e rispetto sono due cose diverse: la prima misura il giudizio morale della società nei confronti di un individuo; il secondo è un atteggiamento doveroso nei confronti di chiunque e che eventuali azioni sbagliate non dovrebbero mai far venire meno del tutto. (...)

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