Worldwatch Institute - Il super impatto ambientale e sulla salute della carne

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Secondo la ricerca Nourishing the Planet  di Vital Signs del Worldwatch Institute, «la produzione globale di carne nel 2010 è aumentata del 2,6 per cento: 290.600.000 tonnellate, con un incremento del tasso di crescita dello 0,8% dal 2009. Anche con questo aumento minimo, però, la produzione di carne in tutto il mondo è triplicata dagli anni ‘70. In continuo aumento e in costante crescita negli ultimi dieci anni: dal 2000 la produzione globale di carne è aumentata del 20%».
Il consumo di carne sta crescendo in tutto il mondo: a livello procapite è aumentato in un anno da 41,3 Kg  a 41,9 Kg. Anche se i consumi variano notevolmente da un Paese all'altro, i dati generali dicono che nei Paesi in via di sviluppo il consumo pro-capite di carne è di circa 32 Kg all'anno, mentre  nei Paesi sviluppati arriva a circa 80 chilogrammi per persona ogni anno. (...)
Gli effetti nocivi su ambiente, salute pubblica ed economia del boom di consumo di carne  potrebbero essere molto forti, e il rapporto del Worldwatch Institute sottolinea che «la produzione di carne su larga scala ha anche serie conseguenze per il clima mondiale. I rifiuti di origine animale rilasciano emissioni di metano, protossido di azoto e gas serra che sono rispettivamente 25 e 300 volte più potenti dell'anidride carbonica. La sporcizia e le condizioni di sovraffollamento negli allevamenti intensivi possono propagare patologie e malattie tra gli animali, tra cui l'influenza suina (H1N1), l'influenza aviaria (H5N1), l'afta epizootica, e la mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina. Queste malattie non solo si traducono in enormi perdite economiche ogni anno (solo la Gran Bretagna ha speso 18 - 25 miliardi di dollari in un periodo di tre anni per combattere l'afta epizootica), ma anche portare a infezioni umane». (...)

L'articolo:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=12736

Dal sito del Worldwatch Institute:
http://www.worldwatch.org/node/9055