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Ambiente e salute per l'Europa dei diritti umani

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Lettera al prossimo Parlamento europeo

Ambiente e salute per l'Europa dei diritti umani”


Una riflessione complessa e un programma d'azione proposti dall'Isde

(International Society of Doctors for the Environment - Italia)



Ambiente e salute: un approccio complesso e unitario

L'ambiente nella sua accezione piu' completa e complessa - comprensiva di stili di vita, condizioni sociali ed economiche - e' un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni. La considerazione e la valutazione del rapporto ambiente e salute dovra' pertanto rivestire un ruolo centrale in ogni intervento legislativo, programmatico e d'indirizzo del prossimo Parlamento Europeo.

I cambiamenti climatici indotti dall'immissione nell'atmosfera di gas serra, generati da attivita' industriali e sistemi di trasporto, rappresentano - come denunciato in varie sedi dalla comunita' scientifica internazionale - una grande emergenza planetaria e impongono scelte decisive e non piu' rimandabili, in ragione delle possibili e difficilmente prevedibili conseguenze economiche, ambientali, biologiche, sanitarie.

Su queste basi riteniamo indispensabile un forte ripensamento dell'attuale modello di sviluppo e dell'intero sistema economico, che riconosca la centralita' del binomio ambiente-salute.

Il rapporto dinamico e indissolubile che lega ambiente e salute dovrebbe essere al centro del dibattito scientifico e culturale ed ispirare le scelte culturali, politiche e economiche. Come medici e ricercatori abbiamo il compito e il dovere morale di indicare le scelte piu' opportune e sicure per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini e delle generazioni odierne e future.

Sempre piu' spesso l'ambiente e' considerato come un nuovo settore d'affari e sempre piu' numerosi e drammatici sono diventati i crimini e gli scempi ambientali: inquinamento dell'intera eco-biosfera, con particolare riferimento alle catene alimentari e agli ecosistemi; deforestazione, desertificazione, cementificazione di territori sempre piu' vasti; grandi opere e infrastrutture, spacciate come cruciali (spesso con il sostegno di vere e proprie campagne mediatiche e pubblicitarie), ma devastanti per l'ambiente e dannose per la salute delle popolazioni.

Per questi motivi e' necessario diffondere intorno ad ogni scelta ad alto impatto ambientale la piu' rigorosa ed obiettiva informazione scientifica, onde permettere e promuovere l'attiva partecipazione dei cittadini, in ogni Stato dell'Unione, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus.

Riteniamo infatti che una corretta informazione, la partecipazione democratica, la condivisione delle scelte siano presupposti fondamentali di una politica responsabile e rispettosa di un giusto rapporto tra cittadini e ambiente.

A partire dalle suesposte considerazioni la nostra associazione auspica che qualsiasi intervento legislativo, programmatico e d'indirizzo del prossimo Parlamento europeo si ispiri ai suddetti valori e individua alcuni principi fondamentali e settori prioritari per una corretta politica di salvaguardia dell'ambiente e di tutela della salute.


Principi fondamentali

Il diritto alla salute

Il diritto alla salute e' sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dall'art. 32 della Costituzione italiana, che lo pongono tra i diritti fondamentali ed inalienabili di ogni essere umano.

L'Isde chiede al Parlamento europeo di operare per rimuovere ogni ostacolo alla piena attuazione di questo diritto inviolabile, che dovra' essere garantito a tutti i cittadini europei e a quanti si trovino a vivere, anche temporaneamente, negli Stati membri dell'Unione, senza alcuna discriminazione, in quanto la tutela del benessere psicofisico di ogni individuo e' premessa e garanzia indispensabile per il benessere e la salute dell'intera comunita'.

L'Isde chiede anche al Parlamento europeo di adoperarsi affinche' il diritto alla salute sia garantito in ogni parte del mondo e in particolare nei Paesi piu' poveri, attraverso politiche di partenariato e cooperazione. In particolare l'Isde chiede che il Parlamento europeo si faccia promotore di precise disposizioni che impegnino le industrie farmaceutiche a fornire l'accesso ai farmaci salvavita e ai loro brevetti a prezzi accessibili e che solleciti gli Stati dell'Unione Europea a destinare una parte piu' consistente di fondi per la ricerca alla diagnosi e cura delle cosiddette "neglected diseases", malattie endemiche che affliggono le comunita' piu' emarginate e dimenticate del mondo (oltre un miliardo di persone).

 

Il principio di precauzione

Il principio di precauzione, entrato a far parte del Trattato Costitutivo dell'Unione Europea (Maastricht, 1994) afferma "... Qualora esista il rischio di danni gravi ed irreparabili, la mancanza di piena certezza scientifica non puo' costituire il pretesto per rinviare l'adozione di misure efficaci, anche non a costo zero, per la prevenzione del degrado ambientale".

L'Isde chiede che il Parlamento europeo assuma ogni scelta e intervento legislativo alla luce del principio di precauzione, che sancisce il primato della salute e della salvaguardia dell'ambiente sulle valutazioni di ordine politico ed economico.


La prevenzione primaria

Per prevenzione primaria si deve intendere l'insieme delle scelte e dei provvedimenti adottati in ambito ambientale, sociale e politico con l'obiettivo di favorire il benessere psico-fisico delle popolazioni e di prevenire l'insorgenza delle malattie nella collettivita'.

L'Isde chiede al Parlamento europeo di privilegiare sempre e in ogni caso le politiche di prevenzione primaria; di garantire un'informazione corretta e completa sui rischi sanitari derivanti dal degrado ambientale, anche connesso alla realizzazione di infrastrutture e grandi opere nonche' dalle pratiche bio-mediche.

L'Isde chiede che sia garantita la completa e definitiva attuazione di quanto stabilito a partire dalla Convenzione di Stoccolma del 13 maggio 2001 per la eliminazione dei cosiddetti inquinanti organici persistenti (POPs - Persistent Organic Pollutants -) e che la normativa europea R.E.A.CH. (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) sia resa piu' rigorosa ed estesa a tutte le sostanze chimiche di sintesi di nuova introduzione: che ogni nuovo prodotto sia cioe' sottoposto a prove adeguate di innocuita' a carico del produttore e verificate da organismi indipendenti.

L'Isde chiede che sia data priorita' e sostegno alla ricerca biomedica indipendente, destinando ad essa parte delle risorse economiche attualmente impiegate per le spese militari; che si rinunci alla realizzazione di infrastrutture e grandi opere quando esistono progetti alternativi che non determinino rischi per l'ambiente e per le popolazioni; che le popolazioni stesse siano coinvolte in ogni fase decisionale e che tale diritto non sia in alcun modo limitato o inficiato dalle legislazioni dei singoli Stati dell'Unione; che ogni scelta sia valutata secondo il principio di precauzione.


Ambiti specifici e criteri di intervento

Energia

La comunita scientifica internazionale concorda circa la necessita' di una rapida conversione dell'attuale modello di sviluppo in larga misura fondato sul consumo di combustibili fossili e di risorse non rinnovabili; in tutto il mondo si chiede, quindi, un rapido incremento delle politiche di risparmio energetico e di ricerca e diffusione delle energie rinnovabili (solare, solare termico, eolico, minieolico) e programmi concreti di emancipazione rapidamente progressiva dalle fonti di energia fossile, in particolare dal carbone e dal nucleare.

L'Isde supporta l'azione di vigilanza del Parlamento europeo nei confronti dei singoli Stati membri che non adempiano correttamente a quanto determinato e normato in sede comunitaria: in particolare, per quanto concerne l'Italia, l'Isde chiede che il Parlamento europeo si adoperi per l'eliminazione dei contributi statali denominati Cip6 per le fonti energetiche non realmente rinnovabili e classificate come "assimilate".

L'Isde chiede al Parlamento europeo di spingere tutti i paesi comunitari ad abbandonare, in tempi rapidi, programmi energetici basati sull'utilizzo di fonti fossili particolarmente inquinanti e climalteranti (con particolare riferimento al carbone) e sul rilancio del nucleare, che rappresenta un'ipoteca inaccettabile sulla vita delle generazioni future; a promuovere la diffusione sul proprio territorio di piccole centrali di produzione energetica; a disincentivare la costruzione di grandi poli energetici, fortemente inquinanti per l'ambiente e dannosi per la salute delle popolazioni.


Gestione dei rifiuti

Una societa' sostenibile richiede un incremento delle filiere brevi del ciclo dei materiali post-utilizzo, in modo che possano essere attuati maggiori controlli e che l'intero ciclo possa essere gestito in relazione alle peculiarita' sociali ed economiche di micro-aree territoriali. Con la piena attuazione di questo tipo di gestione il quantitativo di materiali che necessitino di un trattamento finale si riduce in maniera drastica e la parte residua puo' essere trattata senza alcuna combustione, con tecniche meccaniche di estrusione per attrito: tali sistemi sono gia' operativi con successo anche in Italia, e non determinano danno alla salute e all'ambiente come accade invece nel caso di "chiusura del ciclo dei rifiuti" con inceneritori e conferimento in discarica.

Tenendo conto del fatto che l'Unione Europea ammette il conferimento in discarica e l'incenerimento dei rifiuti solo in assenza di valide alternative e come ultima opzione, poiche' ritiene queste due metodiche di "smaltimento" antieconomiche e dannose per la salute e per l'ambiente, l'Isde chiede al Parlamento europeo di prodigarsi affinche' in tutti i paesi dell'Unione si incrementi e diffonda la "politica delle R": Riduzione della produzione dei rifiuti, Raccolta differenziata "porta a porta", Riciclaggio, Riuso, Riparazione e Responsabilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, cosi' da evitare l'incenerimento dei materiali post-utilizzo e da ridurre progressivamente il conferimento in discarica dei rifiuti.


Acqua

La qualita' dell'acqua, come quella dell'aria, sono due determinanti fondamentali della salute. L'acqua e' e deve rimanere un bene comune. L'accesso all'acqua e' un diritto inalienabile per le persone e i popoli.

L'Isde chiede quindi al Parlamento europeo di favorire in ogni modo la gestione pubblica di questa risorsa fondamentale.

L'Isde chiede che le istituzioni europee vigilino affinche' in tutti i paesi dell'Unione Europea si adottino politiche concrete di risparmio idrico; di salvaguardia e risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili; di miglioramento degli acquedotti e delle reti di distribuzione. Chiede in particolare che le normative europee gia' esistenti a garanzia della potabilita' e salubrita' delle acque erogate alle popolazioni siano rese piu' vincolanti per i singoli Stati membri e che non venga piu' concesso l'istituto della deroga che permette di riconoscere come potabili acque con elevati livelli di sostanze tossiche, quali arsenico, vanadio, fluoro e selenio.


Aria

La qualita' dell'aria e' un determinante fondamentale della salute. A maggiori livelli d'inquinamento atmosferico sono correlati incrementi evidenti delle malattie respiratorie e cardiovascolari.

L'Isde chiede al Parlamento europeo di sostenere e rafforzare tutti gli interventi in grado di ridurre drasticamente la produzione e immissione in ambiente di anidride carbonica e altri gas serra e di sostanze nocive e tossiche, con particolare riferimento al particolato fine e ultrafine, agli idrocarburi policromatici, ai metalli pesanti, al benzene, alle molecole diossino-simili: tutti agenti potenzialmente mutageni e/o epimutageni e quindi cancerogeni e teratogeni.

L'Isde chiede di estendere e potenziare in tutto il territorio europeo le reti di monitoraggio della qualita' dell'aria, con utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in particolare nelle aree e nei distretti con presenza di rilevanti fonti d'inquinamento: aree industriali, grandi poli di produzione energetica, citta' con elevato traffico veicolare, aree aeroportuali.

L'Isde chiede anche di rivedere e rendere piu' efficaci le iniziative fiscali per limitare l'utilizzo dei combustibili fossili, che rappresentano da quasi due secoli la principale fonte delle emissioni inquinanti e climalteranti.


Mobilita'

Una migliore qualita' dell'aria potra' essere garantita soltanto da una rapida trasformazione dell'intero sistema dei trasporti che permetta una drastica riduzione dell'immissione in atmosfera dei prodotti della combustione di petrolio, gasolio, benzine, gas.

L'Isde chiede quindi al Parlamento europeo di incentivare il trasporto su rotaia e le cosiddette autostrade del mare per il trasporto di merci e persone; di prodigarsi per una progressiva riduzione del traffico automobilistico e per la limitazione delle aree urbane destinate al trasporto privato, nelle grandi e piccole citta', che potrebbero cosi' recuperare fascino, bellezza e condizioni di vita piu' salubri; di disincentivare il trasporto commerciale su gomma; di sottoporre a politiche di monitoraggio e riduzione il traffico aereo.

Tenuto conto del fatto che il traffico aereo e' attualmente responsabile (secondo le stime piu' accreditate) del 4-10% delle emissioni di anidride carbonica, l'Isde ritiene che sarebbe necessario promuovere politiche di riduzione e intende proporre una moratoria per la costruzione di nuovi aeroporti e l'ampliamento di quelli gia' esistenti (Germania e Francia hanno gia' attuato questo provvedimento, che dovrebbe essere raccomandato agli altri paesi europei e in particolare all'Italia dove al momento si registra la presenza di piu' di cento aeroporti). L'Isde chiede per contro di implementare i collegamenti ferroviari tra le capitali europee e di migliorare le reti ferroviarie locali e nazionali, ma sempre nel rispetto delle peculiarita' dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate.


Pratiche agricole

L'Isde chiede al Parlamento europeo di incentivare in ogni modo le coltivazioni biologiche; di premere per una rapida eliminazione di pesticidi e fitofarmaci dalle pratiche agricole; di sostenere l'agricoltura integrata; di incentivare i progetti di ricerca e riconversione al biologico, che dovrebbe essere obbligatoria nelle aree dedicate a coltivazioni agricole situate in prossimita' di sistemi idrici che forniscono acque potabili alle popolazioni.

Per quanto riguarda l'introduzione e l'uso di Ogm alimentari, l'Isde chiede al Parlamento europeo di farsi garante del piu' rigoroso rispetto del principio di precauzione, al fine di impedire la loro introduzione e commercializzazione, in attesa di evidenze scientifiche certe, che ne dimostrino la sicurezza e l'oggettiva necessita'.


Campi elettromagnetici

L'Isde reputa di fondamentale importanza che il Parlamento europeo, sulla base dei documenti ufficiali dell'European Environment Agency (Eea), che evidenziano rischi acclarati per la salute umana, emani e disponga norme e misure atte a ridurre - in prossimita' di scuole, centri sportivi e aeree densamente abitate - l'esposizione (in specie degli organismi in via di sviluppo) a campi elettromagnetici.

L'Isde chiede al Parlamento europeo di prodigarsi perche' tutti i Paesi europei si dotino di piani nazionali per l'installazione dei diversi sistemi e strutture di emissione dei campi elettromagnetici in modo da avere una mappa con valori certi e noti di esposizione; di promuovere campagne d'informazione e prevenzione circa i possibili danni alla salute; di incentivare e sostenere studi e ricerche indipendenti, che permettano di approfondire e incrementare le conoscenze su questo particolare fattore di inquinamento ambientale in continua espansione, vista l'enorme e rapida diffusione di sempre nuove tecnologie di telecomunicazioni.



L'Associazione mette a disposizione le proprie conoscenze e competenze scientifiche per approfondire ogni aspetto di quanto esposto e per sostenere tutte le iniziative istituzionali come quelle della societa' civile tese a realizzare il benessere psicofisico delle persone ed un corretto e armonioso rapporto con l'ambiente.


Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)


Per contatti: via della Fioraia 17/19, 52100 Arezzo

Tel. 057522256 – Fax:057528676

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Website: www.isde.it

 

 


 
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