Stop agli stupri come arma di guerra
DIRITTI UMANI |
Ci sono le guerre e ci sono i cosiddetti “danni collaterali”, l’eufemismo che nell’era dei conflitti tecnologici e teoricamente meno cruenti del passato indica le vittime civili, quelle che armi sofisticate o meno soccombono lo stesso.
Tra i “danni collaterali” che si allungano ben oltre il termine delle ostilità c’è la violenza sessuale sulle donne (ma anche sugli uomini e sui bambini), lo strumento più primitivo e più diffuso per distruggere, degradare e segnare il nemico, il gruppo etnico opposto, l’avversario politico. Anche quando si torna sia pur parzialmente alla normalità infatti, l’effetto della violenza sessuale continua a farsi sentire, accentuando le divisioni settarie e minando la ricostruzione dell’equilibrio sociale.
Le cifre da capogiro stimate dalle agenzie umanitarie internazionali sono inversamente proporzionali al numero dei colpevoli: in Bosnia solo poche decine di persone sono state al momento condannate per i circa 50 mila reati sessuali accertati durante il conflitto, in Ruanda il numero degli stupri raggiunge quota 400 mila e nella Siria lacerata dalla guerra civile le vittime di violenza sessuale sono grossomodo pari ai morti (al momento almeno 70 mila). (...)
L'articolo:
http://www.lastampa.it/2013/02/20/esteri/stop-agli-stupri-come-arma-di-guerra-l-evento-in-piazza-a-roma-e-su-twitter-WIlxtWovsWWtkFm1PZuF7M/pagina.html
Sull'argomento:
http://www.lastampa.it/2013/02/20/esteri/hague-insieme-per-fermare-la-violenza-sessuale-nei-conflitti-0bd4dNgYrLzDcAIdMnQoOK/pagina.html
http://www.peacelink.it/editoriale/a/37878.html
La trasmissione:
Informazione di base:
http://it.wikipedia.org/wiki/Stupri_di_guerra
http://en.wikipedia.org/wiki/War_rape
http://es.wikipedia.org/wiki/Violaciones_de_guerra
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