Mentre ascolto le notizie, ho la sensazione che uno sciame di parole mi stia pungendo: Iran, Israele, nucleare, Palestina-Israele a un punto morto, musulmani che uccidono ebrei ed ebrei che uccidono i musulmani.
In quanto donna musulmana che tiene lezioni sull'Olocausto in una scuola cattolica, mi sento costantemente frustrata dalla copertura dei media sul Medio Oriente, che per lo più sembra evidenziare e consolidare le tensioni nazionali e religiose, nonchè i pregiudizi e i conflitti.
Un documentario del regista Karen Ghitis trasmesso recentemente da Al Jazeera, ha rappresentato un'eccezione estremamente incoraggiante alla regola. Il film, Jerusalem SOS, ha mostrato ebrei e musulmani impegnati a salvare delle vite umane.
Il documentario, andato in onda lo scorso mese, mostra arabi con indosso giubbotti arancioni su cui è stampata la stella rossa di David collaborare con gli Haredi (conosciuti come ultra-ortodossi), gli ebrei con le papaline nere e tzitzit ("frange" rituali annodate ai capi di abbigliamento). Entrambi i gruppi hanno solo lodi l'uno per l'altro. Lavorando come paramedici volontari presso l'organizzazione ebraica ortodossa United Hatzalah (UH), questi ebrei e musulmani stanno prendendo atto degli aspetti più importanti della loro fede: preservare le vite umane e la giustizia. (...)
L'articolo:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=504&ID_sezione=654
Il video:
http://www.youtube.com/watch?v=YiIA_35z4zM