In futuro, dovremo un po’ tutti divenire più vegetariani?
L’incremento demografico mondiale (siamo ormai arrivati a 7 miliardi!), la continua diminuzione delle terre coltivate, l’incremento dell’urbanizzazione (ormai oltre la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane), gli attesi negativi cambiamenti climatici, l’aumento della domanda della quantità e qualità del cibo dovuta all’incremento del benessere nei grandi Paesi Asiatici (Cina, India, Indonesia ecc.) dell’America latina (Brasile, Argentina); il recente uso massivo di mais e grano per produrre bioetanolo in USA; la troppo rapida liberalizzazione dei mercati dei prodotti alimentari, sono tutti fattori che certo porteranno ad un futuro incremento dei prezzi finali dei generi alimentari di base (come sempre a vantaggio del
commercio, processo e distribuzione rispetto alla produzione), ad una rarefazione di molti alimenti ed a un futuro aumento dei costi dei prodotti animali. Attualmente, specie nei Paesi ricchi, per produrre carne, latte ed uova, molti miliardi di animali domestici allevati in bio-fabbriche, utilizzano enormi quantità di carboidrati e proteine da granaglie che potrebbero nutrire direttamente miliardi di umani, specie nei Paesi più poveri. (...)
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