Il terzo mercato illegale del mondo, dopo armi e droga, è costituito dal traffico illecito di fauna e flora protetti. Vale la pena ricordarlo nell'anno internazionale della biodiversità:
secondo le stime di Interpol, Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) e Unep (United Nations Environment Programme), aggiornate al 2010, il giro d'affari dell'illegal wildlife trade ammonta a una cifra tra i dieci e i venti miliardi di dollari all'anno.
Accanto ai più noti elefanti, balene e tigri in via d'estinzione, si valuta un sistematico depauperamento del pianeta Terra che coinvolge annualmente quarantamila diversi tipi di primati, dai due ai cinque milioni di uccelli, un paio di migliaia di tonnellate di coralli, una decina di milioni di orchidee selvatiche.
Contro crimini di questo tipo combatte ormai da 26 anni l'Eia (Environmental Investigation Agency), una piccola organizzazione indipendente di "007" ambientali che investe zero in pubblicità – anche se lavora solamente grazie a donazioni – e molto in salvaguardia ambientale. Dotati di moderne tecnologie e una gran dose di coraggio, i suoi agenti pianificano missioni che possono durare anni, agiscono sotto copertura con false identità, filmano e registrano operazioni illegali con microcamere nascoste delle dimensioni di un bottone da camicia, spediscono le informazioni raccolte in tempo reale via satellite per metterle subito in salvo sulla rete. Grazie a prove inoppugnabili, suscitano scalpore a livello mondiale e ottengono risultati.(...)
L'articolo:
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-10-14/missione-ambiente-080835.shtml?uuid=AYTWIqZC
Il sito dell'EIA:
http://www.eia-international.org/
Il sito della CITES:
http://www.cites.org/
Informazione di base:
http://www.worldwildlife.org/what/globalmarkets/wildlifetrade/
http://en.wikipedia.org/wiki/Wildlife_trade
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