Equo solidale o multinazionale?
La terza rivoluzione industriale riparte da dove era cominciata la prima: nei campi di cotone e di caffè. E' la rivoluzione del fair trade: il commercio equo e solidale. Un giro d'affari da 6 miliardi di dollari. Un tasso di crescita del 27 per cento annuo. Oltre 1 milione e 150mila contadini dei paesi più poveri strappati alla miseria. Ma allora perché gli inventori di questa rivoluzionaria forma di commercio - e che regala al prodotto marchiato "fair trade" un 10 per cento in più nelle vendite - si sono messi a litigare come i vecchi capitalisti di una volta?
Dimenticate le colline della Silicon Valley - dove la seconda rivoluzione è esplosa prepotente - e tornate a rivolgere lo sguardo alle piantagioni di tutto il pianeta: dal Nicaragua al Burkina Faso. È qui che la rivoluzione dell'equo e solidale promette di riequilibrare la bilancia del commercio dalla parte dei contadini finora sottopagati. E arricchendo ancora di più le tasche alle multinazionali: dalla Nestlé in giù. (...)
L'articolo:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/equo-solidale-o-multinazionale/
L'intervista:
Informazione di base:
http://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_equo_e_solidale
Passato...prossimo:
https://www.fabiomanzione.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2947:giornata-mondiale-del-commercio-equo-e-solidale&catid=46:diritti-umani&Itemid=105
Da leggere:
https://www.fabiomanzione.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1149:jean-pierre-boris-commercio-iniquo&catid=46:diritti-umani&Itemid=105
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