L’8 di aprile si celebra il “Romano Dives”, la Giornata Internazionale del popolo Rom, in ricordo del primo congresso mondiale dei Rom svoltosi a Londra nel 1971. Quel congresso stabilì, come denominazione ufficiale della nazione Romanì il nome “Rom”, letteralmente “uomo” o “popolo degli uomini”, inclusivo di tutti i gruppi variamente denominati e presenti nel mondo (Sinti, Manouches, Kalderash, Lovara, Romanìchéls, Vlax, Domari, Nawar, ecc..). Quel giorno si scelse come inno nazionale “Djelem Djelem”, composto nel 1969 da Zarko Jovanovic, e la bandiera Romanì, una ruota indiana rossa su sfondo per metà verde, a simboleggiare la terra coperta d’erba, e per metà azzurra, a simboleggiare gli spazi infiniti del cielo. In quel congresso si costituì la Romanì Union, la prima organizzazione mondiale dei Rom riconosciuta dall’ONU nel 1979. (...)
Nel 2009, la spesa militare globale ha raggiunto la quota record di 1.530 miliardi di dollari americani. Considerando le innumerevoli crisi – di tipo economico, ambientale, sanitario, diplomatico - che affliggono il nostro pianeta, è fondamentale attivarci e organizzarci a livello globale per ridistribuire questo denaro e soddisfare i reali bisogni dell’umanità. Migliaia di organizzazioni e di individui condividono questo punto di vista. A causa della crisi economica globale, i governi hanno iniziato a considerare l’idea di effettuare tagli alla spesa militare, ma senza una vera spinta da parte nostra non intraprenderanno azioni incisive in tal senso. E’ fondamentale mobilitarci a livello mondiale e dare visibilità alle nostre richieste. La priorità è sconfiggere la fame, causa di sofferenze e morte per intere popolazioni, non certo arricchire ulteriormente la macchina militare-industriale. La “Giornata mondiale di azione contro la spesa militare”, del 12 Aprile 2011, è l’evento simbolo di questa campagna e coinciderà con la pubblicazione della relazione annuale del SIPRI - Stockholm International Peace Research Institute, che includerà anche i nuovi dati relativi alla spesa militare globale. (...)
Molti anni dopo, rinchiuso da più di 300 giorni in una cella senza finestre nella prigione militare di Quantico, Virginia, il soldato Bradley E. Manning, che per aver svelato al mondo i cablo di WikiLeaks rischia la pena di morte (...)
(...) La manifestazione, ideata da Gustavo Zagrebelsky, torna ora a Torino per un secondo ciclo di appuntamenti pubblici - lezioni, dibattiti, letture, forum, spettacoli e seminari di approfondimento - dedicati al rapporto tra «il potere di tutti» - proprio della società democratica - e «il potere di pochi» - quello esercitato da oligarchie, sempre più influenti nella vita pubblica. Cinque giorni di incontri - dal 13 al 17 aprile - per riflettere e discutere sui «principi fondativi, le tipologie, le prospettive e le dimensioni critiche della democrazia» con centocinquanta protagonisti della cultura nazionale e internazionale. (...)
(...) L'Iran sta seguendo con trepidazione le rivolte arabe che definisce "risveglio islamico" e soprattutto quel che sta accadendo, tra l'indifferenza del mondo nel vicino piccolo arcipelago-emirato del Bahrain dove la maggioranza sciita e oppressa da una monarchia sunnita. Oggi a Teheran si è tenuta una manifestazione di studenti davanti all'ambasciata saudita «Contro l'intervento militare di Riyadh nel Bahrain e l'uccisione dei civili nel piccolo emirato del Golfo Persico - scrive il sito della radiotelevisione Irib, riportando un dispaccio dell'agenzia ufficiale Irna - In centinaia i manifestanti inalberavano ritratti di alcune vittime della brutale repressione del regime Al Khalifa contro le proteste della popolazione sciita che ha solo colpa di chiedere la fine della discriminazione etnica e religiosa messa in atto da lungo tempo nei loro confronti. La maggioranza della popolazione del Bahrain e' sciita. Sventolando le bandiere del Bahrein gli studenti hanno scandito slogan contro le autorità, i regnanti dell'Arabia Saudita e del Bahrain». (...)