Il documento, che esprime la posizione della Società Italiana di Agronomia (S.I.A.) sul tema delle piante geneticamente modificate, è frutto del lavoro congiunto dei Soci SIA; in particolare, Marcello Guiducci, Marco Mazzoncini e Amedeo Reyneri, su incarico del Consiglio Direttivo (CD) della S.I.A., hanno curato l'estensione di una prima bozza, successivamente rivista dal CD. La versione finale del documento (pubblicata sul sito della S.I.A. nel febbraio 2009) tiene conto di tutte le osservazioni di quei Soci che, dopo aver preso visione della bozza approvata dal CD, hanno voluto indicare le proprie correzioni ed integrazioni agli estensori del documento.
Il IV Convegno della Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie (AISSA) - organizzato dall’AISSA e dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Teramo con la collaborazione dell’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (ARSSA) della Regione Abruzzo - aveva per titolo: “Qualità e sostenibilità delle produzioni agrarie, alimentari e forestali”. Tema di grande interesse che investe ormai direttamente tutta la società civile perché riguarda i nuovi percorsi produttivi in condizioni di agricoltura sostenibile della materia base degli alimenti, la definizione scientifica della loro qualità, i moderni sistemi di trasformazione ed infine il controllo della tracciabilità durante tutto il processo di filiera.
L’agricoltura può essere rappresentata come punto di intersezione fra aspetti biofisici (piante, animali, microrganismi, terreno, acqua, atmosfera ecc.), tecnico economici (produzioni, tecnologie, mezzi tecnici, mercati, prezzi ecc.) e socio-politici (popolazioni, culture, istituzioni politiche ecc.). I problemi che un sistema siffatto pone alla ricerca sono di conseguenza di grande complessità soprattutto nel momento in cui si vogliano perseguire soluzioni rispettose della qualità dei prodotti della sicurezza dei consumatori e in armonia con l’ambiente. Queste problematiche presentano una vera e propria sfida per i ricercatori che operano nel settore agricolo e che si trovano di fronte ad un sistema che deve essere analizzato con il più elevato livello di specializzazione disciplinare possibile senza però perderne di vista l’unitarietà e la complessità. L’avanzamento delle conoscenze e l’individuazione delle migliori soluzioni tecniche risultano pertanto strettamenti legati ad un approccio multidisciplinare che preveda l’indagine a tutti i livelli di scale spazio-temporali coinvolgenti una problematica. (...)
Secondo il rapporto della Fao "Review of Evidence on Drylands Pastoral Systems and Climate Change", «Le praterie hanno un vasto potenziale inutilizzato per attenuare il cambiamento climatico, assorbendo e stoccando la CO2.
La penisola italiana è particolarmente esposta al rischio di accidentali introduzioni di insetti dannosi e l’ampio spettro dei suoi parametri climatici favorisce nelle regioni meridionali anche l’acclimatazione di specie di origine subtropicale.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un report scientifico sulla mortalità delle api in Europa e sul loro monitoraggio, che si basa su un progetto svolto in ben 27 Paesi europei. Data la centralità del tema, ci si attendeva un documento capace di fare chiarezza, sia in ordine allo stato di salute delle api in Europa, che riguardo al nesso esistente tra tale fenomeno e l’uso di sostanze chimiche, come i neonicotinoidi. (...) In sintesi, le conclusioni che il report mette in evidenza riguardano la generale debolezza della maggior parte dei sistemi di sorveglianza analizzati ed una carenza di dati rappresentativi a livello nazionale – e comparabili a livello europeo – sulla perdita di colonie. Ciò è riconducibile anche ad una rilevata generale mancanza di standardizzazione ed armonizzazione, tanto riguardo ai sistemi di monitoraggio che all’analisi della casistica ed alla raccolta di informazioni.(...)