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ENI premiata per Responsabilità Sociale: una farsa all'italiana

ENI premiata per Responsabilità Sociale: una farsa all'italiana

 

 

L'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è stato insignito pochi giorni fa del premio Corporate Social Responsibility Award 2009, assegnato dalla FPA - Foreign Policy Association alle aziende e alle personalità distintesi nella responsabilità sociale di impresa e nel contributo allo sviluppo sostenibile delle aree in cui operano.
Nel ricevere notizia del premio - che verrà consegnato durante una cerimonia di premiazione a New York - l'amministratore delegato ha sottolineato la soddisfazione dell'impresa italiana, ribadendo che "esso testimonia il forte impegno dell'ENI per la responsabilità sociale, che è parte integrante della storia dell'impresa, sin dai tempi di Mattei".
Probabilmente la FPA – che dal 1918 si occupa prevalentemente di studiare e divulgare informazioni sulla politica estera degli Stati Uniti e su questioni di interesse globale - ha dimenticato, prima di decidere di assegnare il premio all'impresa petrolifera nostrana, di monitorarne l'operato nei circa 70 paesi in cui è presente, dove forti sono i dubbi sulla sostenibilità ambientale e sociale delle attività estrattive.
In Nigeria ad esempio, in particolare sul delta del fiume Niger, l'impatto delle perforazioni petrolifere - cui da principio partecipa l'ENI - ha causato contaminazione del terreno e dei corsi d'acqua, distruzione dell'ecosistema di mangrovie, sfollamento e persecuzione di milioni di abitanti che traevano dalle fertili terre del delta la loro sussistenza, oltre che numerosi massacri operati dalle forze armate per difendere gli interessi delle imprese dall'opposizione delle comunità danneggiate.
Gli enormi proventi dell'estrazione e commercializzazione degli idrocarburi estratti sul delta, hanno rimpinguato le casse delle grandi multinazionali del petrolio, tra cui l'ENI, e dei ricchi e corrotti funzionari nigeriani, ma nessun meccanismo di redistribuzione reale della ricchezza prodotta è stato adottato per beneficiare la popolazione gravemente danneggiata dalle attività estrattive.
Oltre a ciò l'ENI – così come gran parte delle multinazionali presenti nella regione – utilizza in Nigeria e in altri paesi pratiche vietate in Europa: tra esse il Gas Flaring, che consiste nel bruciare a bordo-pozzo il gas di scarto. Tale pratica, altamente inquinante, ha reso la Nigeria il primo paese al mondo per inquinamento da CO2 causato da Gas Flaring. (...)

 

L'articolo:

http://www.asud.net/index.php?option=com_content&view=article&id=641%3Ala-multinazionale-italiana-eni-premiata-per-responsabilita-sociale-una-farsa-allitaliana&catid=8%3Aitalia&Itemid=39〈=it

 

L'ultimo attacco ai pozzi dell'ENI in Nigeria:

http://www.internationalia.net/2009/06/19/nigeria-delta-del-niger-attacco-a-oleodotto-dellagip-rivendicato-dal-mend/

http://www.internationalia.net/2009/06/19/nigeria-mend-attacca-agip-comunicato-originale/

 

Le responsabilità dell'ENI in Africa:

http://www.cdca.it/spip.php?page=attore&id_mot=285

http://www.boell.de/ecology/climate-energy-7775.html

 

La Campagna ENI Nigeria:

http://www.asud.net/index.php?option=com_content&view=article&id=86%3Acampagna-eni-nigeria&catid=23%3Aenis-watch&Itemid=31〈=it

 

La sostenibilità secondo l'ENI:

http://www.eni.it/it_IT/sostenibilita/sostenibilita_swf.page

 

 

 

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