Recensione: Ariane e Omid

ARIANE E OMID

di G. Campani, Alberto Perdisa Editore, 2003, pp. 173, Euro 9,50


Questo libro non è un saggio ma un viaggio fiabesco nell’immaginario che è dietro ogni storia di migrazione e di viaggio non solo di uomini ma anche di animali reali e fantastici.

Il tema del viaggio ha in sé il senso del fascino dell’avventura, della possibilità fisica e/o mentale dell’evasione dalla realtà ma anche della sperimentazione e di conoscenza di se stessi e del mondo con cui, nel mettersi alla prova, s’impara a vivere. Tali temi che hanno sempre affascinato grandi e piccoli, evidentmente annidandosi negli angoli più reconditi del bambino che è in noi, sono connaturati in molta letteratura per l’infanzia che ha travalicato tale angusto confine di nicchia per diventare capolavori come Robinson Crusoe, i Viaggi di Gulliver, Pinocchio e Alice nel Paese delle meraviglie.

Giovanna Campani, docente di pedagogia interculturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze e consulente della Commissione europea sull’immigrazione, apre la narrativa infantile ad una interculturalità ancora più ampia in un mix di pensieri filosofici, emozioni e gioie che evidenzia altresì la difficile condizione dell’emigrante, attraverso il disgregarsi della famiglia e del dolore per gli affetti lontani, che caratterizza oggi come ieri la vita di tanti “grandi” e “piccoli” esseri umani.

 

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