Violenza - Lo stupro come arma di guerra

«Il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui esso tratta le donne e i bambini». Intervenendo il 30 maggio alla presentazione, a Roma, del libro “Wartime Rape – African values at crossroads” di Pauline Aweto Eze, monsignor Fortunatus Nwachukwu, Capo protocollo della Segreteria di Stato Vaticano, così giudica le violenze perpetrate nei confronti delle persone più fragili. Donne e bambini, per l’appunto.
In particolare, il volume della Aweto offre l’occasione per discutere dello stupro, assurto ormai a tattica di guerra, un mezzo per umiliare il nemico attraverso l’oltraggio delle proprie donne. Il generale Patrick Cammaert, ex comandante delle forze di peacekeeping dell’Onu ebbe a dire che oggi in guerra è «più pericoloso essere una donna che un soldato».
Lo stupro, fenomeno tanto diffuso e accettato, specie in Africa, da aver spinto le Nazioni Unite ad approvare alcuni anni fa la risoluzione 1820, una norma nella quale si minacciano azioni repressive contro i responsabili delle violenze nei confronti del genere femminile di fronte alla Corte penale internazionale dell’Aja. (...)

L'articolo:
https://it.zenit.org/articles/africa-lo-stupro-come-arma-di-guerra-2/

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