Amazzonia: schiavi del consumismo

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Amazzonia: schiavi del consumismo


Dall’alto è facile trovarli. Con un piccolo aereo, seguendo le colonne di fumo che salgono dal manto compatto dell’Amazzonia, si arriva alle radure strappate a forza alla foresta. Dove fino a ieri si alzava un mondo verde alto 50 metri, pieno di bellezza e di acqua, ora c’è una distesa piatta destinata a inaridirsi nel giro di pochi anni: un luogo senza futuro. Ed è qui che vive chi non ha futuro, gli schiavi del ventunesimo secolo condannati a esaurirsi assieme alla terra da cui non possono scappare. L’ultima inchiesta di Greenpeace, costata tre anni di lavoro sul campo e sulle mappe satellitari, non è solo una denuncia dettagliata delle responsabilità dei giganti del mercato della carne che trasformano in hamburger il polmone del mondo. E’ un racconto da brivido, una sorta di Gomorra tropicale in cui si descrivono gli assalti delle squadre armate, tollerate per decenni dal governo brasiliano. Squadre che spadroneggiano in un’area grande quanto un continente uccidendo indios, sindacalisti e sacerdoti e sostituendosi al potere dello Stato.(...)

Non si tratta di casi eccezionali. Secondo la Dirty List pubblicata nel febbraio scorso, gli schiavisti sono concentrati soprattutto nel Mato Grosso e nel Parà e le loro vittime sono migliaia. La denuncia è confermata da un rapporto Onu (UN report GeoAmazonia) in cui si afferma che tra il 1960 e il 1970 lo schiavismo è riapparso in Brazile «come conseguenza dell’espansione della moderna agricoltura in Amazzonia. L’agro business su larga scala ha provocato una pesante pressione sulle risorse naturali della regione, accelerando i processi di deforestazione e aumentando il lavoro in schiavitù». Un disastro che, secondo Greanpeace, ha nomi e cognomi. Nel rapporto si citano tre giganti del mercato della carne e della pelle brasiliani: Bertin, Jbs, Marfrig. Sono loro l’anello di collegamento tra il disastro sociale e ambientale che sta travolgendo l’Amazzonia e il mondo che guarda con raccapriccio alla violenza degli schiavisti ma finisce, più o meno inconsapevolmente, per comprare i prodotti frutto di quella violenza.(...)


L'articolo:

http://www.dirittiglobali.it/articolo.php?id_news=12860


Altre fonti:

http://semprevigili.blogspot.com/2009/01/schiavitu-e-deforestazione-in-amazzonia.html

http://schiavieservi.blogspot.com/2009/05/in-nome-della-foresta.html


L'inchiesta di Greenpeace:

http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/macello-amazzonia.pdf


Il nuovo rapporto di Survival:

http://www.survival.it/notizie/4599


Informazioni di base:

http://it.wikipedia.org/wiki/Amazzonia


Video:

http://video.google.it/videosearch?q=amazzonia&hl=it&rlz=1B2GGGL_itIT206IT208&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#

http://www.youtube.com/watch?v=BHiXlyMhvfY&hl=it

http://www.youtube.com/watch?v=oxAHei3V5wA

http://www.youtube.com/watch?v=fRSyyM7Wuw4&hl=it