La Vegetazione come agente politico

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Il modo in cui oggi si fa esperienza del mondo vegetale è ancora legato all’ordine di discorso che si apre con le scienze naturali. Il metodo scientifico moderno, che nelle scienze naturali ha trovato il primo campo di applicazione, è caratterizzato da una ricerca di costanti e leggi con le quali ridurre e catturare la molteplicità del reale, dal dominio del quantitativo sul qualitativo e dalla costruzione di un apparato di senso normativo e necessitante. Nate in contemporanea all’emergere del capitalismo e all’accumulazione originaria, le scienze naturali agiscono per classificazione e distinzione (seguendo le cartesiane idee chiare e distinte), sono vere e proprie scienze del dominio, precondizione per l’utilizzabilità generale del reale da parte del soggetto borghese moderno. La botanica in particolare si è rivelata un sapere importante per l’organizzazione delle piantagioni all’interno del sistema coloniale, a partire dal XVII secolo quando si ridefinirono nuovi sistemi di
controllo e tecniche di sfruttamento per il monopolio delle spezie. Con l’avanzare dello sviluppo capitalistico, il metodo scientifico è stato progressivamente applicato anche ai rapporti sociali e alla dimensione soggettiva con l’obbiettivo di eliminare il potenziale di trasformazione insito nella dimensione storica. (...)

L'articolo:
http://www.doppiozero.com/materiali/ars/la-vegetazione-come-agente-politico

La mostra:
http://www.parcoartevivente.it/pav/index.php?id=55