Informati e (più) sapienti?

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«Dove è la saggezza che abbiamo perduto sapendo/Dov'è la sapienza che abbiamo perduto in informazione?» Thomas Eliot scriveva questi versi nel 1934, nella stanza iniziale dei Cori da «La Rocca» testimoniando, con una metrica sublime, il disorientamento di un umanista non più in grado di capire i cambiamenti, quel che accade nel mondo. Così si rivolge con rimpianto al passato, che forse gli appare (ingannevolmente possiamo oggi dire) più intellegibile.
Il cospicuo tomo di James Gleick sulla storia culturale dell'idea di informazione, e delle tecnologie per trasmetterla ed elaborarla, cita, ovviamente, anche quei versi. Assecondando, negli ultimi capitoli, il luogo comune che l'aumento quantitativo, prodigioso e inarrestabile di informazioni costituisca una perdita, o quantomeno un impoverimento culturale. In realtà, non è così. Prova ne è anche la ricchezza e l'originalità del suo libro. Che nel ricostruire l'evoluzione delle tecnologie e delle idee sviluppate dall'uomo per spiegare e governare la comunicazione tra sistemi organizzati, cioè macchine naturali o artificiali, mette a fuoco esperienze, problemi e personaggi sconosciuti ai più. E fa scoprire, anche a chi questi temi li ha studiati, cose nuove. Proprio grazie al fatto che saggezza e sapienza sono state scomposte in informazioni accessibili con sempre più facilità. (...)

L'articolo:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-07-01/informati-sapienti-081854.shtml?uuid=Abjihy0F

Sull'argomento:

http://2000battute.wordpress.com/2012/07/18/linformazione-james-gleick/

Il libro:
http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/linformazione/#descrizione

Informazione di base:
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dell'informazione
https://en.wikipedia.org/wiki/Information_theory
https://fr.wikipedia.org/wiki/Th%C3%A9orie_de_l'information
https://es.wikipedia.org/wiki/Teor%C3%ADa_de_la_informaci%C3%B3n