La green economy è prima di tutto una rivoluzione culturale

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Inizia un nuovo anno che credo debba essere colto come una grande opportunità per un avvio tangibile di quel cambiamento epocale che è ormai ineludibile, a fronte di una situazione complessiva ambientale, economico, sociale, istituzionale, fortemente negativa. La pesantissima crisi economico e finanziaria in cui siamo entrati dal 2008 a livello globale, deve essere assolutamente utilizzata per le straordinarie opportunità che ci offre nel cambiare decisamente la strada sulla quale abbiamo avviato, da decenni, i nostri modelli di sviluppo. Si tratta di una sfida veramente imponente perché riguarda le nostre profonde e radicate convinzioni e percezioni culturali che hanno permeato lo sviluppo delle società umane industriali e tecnologiche sino ad oggi.
C'è infatti un quesito fondamentale per tutta l'umanità, che dovrebbe essere al primo punto all'ordine del giorno delle agende politiche internazionali ed al quale, invece, la politica e l'economia sembrano non prestare alcuna priorità:  "E'possibile consentire uno stile di vita, quale quello medio degli abitanti dei paesi ricchi, all'intera popolazione mondiale attuale di 7 miliardi ed a quella prevista per il 2050, di 9 miliardi e 300 milioni?". (...)

L'articolo:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=13983

Dal sito dell'Unep:

http://www.unep.org/greeneconomy/

Sull'argomento:

http://www.iisd.ca/ymb/uncsd/eoes/html/ymbvol195num1e.html

http://www.eurasiareview.com/11032012-green-economy-seeks-to-maintain-growth-threatened-by-disasters/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+eurasiareview%2FVsnE+%28Eurasia+Review%29

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Workshop - "La formazione come strumento chiave della Green Economy":

http://www.kyotoclub.org/index.php?go=30c2699