Tommaso Padoa-Schioppa - Il fiato corto delle democrazie

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Ci illuderemmo se sostenessimo che le devastazioni di questa crisi siano state prodotte da fattori nuovi e misteriosi della natura umana. L'epidemia non è stata causata da un batterio sconosciuto; in larga misura, si sarebbe potuta evitare con una profilassi generica. Erano noti i pericoli che può generare l'avidità, che facilmente degenera nella manipolazione e nella frode. Era noto che il corretto funzionamento dell'economia di mercato si basa su una combinazione di azioni pubbliche e private e che la mano invisibile genera prosperità collettiva solo quando opera in un quadro di leggi, regolamentazione e vigilanza. Si sapeva anche, in generale, come costruire tale quadro e farlo funzionare.
Eppure i fallimenti di politica economica più importanti alla base di questa crisi derivano dal campo delle idee economiche; in particolare, dalla proposizione errata che i mercati siano in grado di autoregolarsi. Questa idea radicale, che può essere denominata «fondamentalismo di mercato», è sostenuta dall'ala estremista del movimento favorevole al mercato che ha guidato la conduzione della politica economica negli ultimi trent'anni. Il fondamentalismo di mercato ha assunto diverse forme e la deregulation è diventata il punto principale, a volte l'unico, nell'agenda di politica economica. L'unica «realtà» era la prospettiva del mercato; ogni tentativo di dare vita a una prospettiva di policy costituiva un'interferenza illegittima ed era considerato un indizio di eresia. Si può dire che i policy makers abbiano abdicato alle loro responsabilità istituzionali.
Il secondo problema nel contesto in cui si è verificata la crisi è nelle istituzioni stesse: il divario tra lo spazio di azione dei mercati e quello delle politiche pubbliche non è stato colmato. Le istituzioni preposte alle politiche necessarie per sostenere i mercati continuano a fare capo esclusivamente agli Stati-nazione, che interpretano la sovranità in termini assoluti e rifiutano di riconoscere un'autorità superiore alla loro. È ovvio che in queste condizioni nessuna economia «domestica» ha i requisiti necessari per funzionare in modo corretto, in quanto manca l'elemento essenziale e insostituibile delle politiche pubbliche. (...)

L'articolo:
http://www.corriere.it/cultura/libri/11_settembre_22/padoa-schioppa-regole-e-finanza_91ab6c8a-e4ff-11e0-ac8f-9ecb3bbcc6bf.shtml

Sull'argomento:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=12414

Il libro:
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=23350

Informazioni biografiche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Padoa-Schioppa