J. Krishnamurti - Libertà dal conosciuto

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Attraverso i secoli, l'uomo ha ricercato qualcosa al di la' di se stesso, al di la' del benessere materiale - qualcosa che chiamiamo verita' o Dio oppure realta', uno stato eterno - qualcosa che non puo' essere turbato dagli avvenimenti, dal pensiero o dalla corruzione umana.
L'uomo si e' sempre posto la domanda: che cosa e' tutto quanto? la vita ha davvero un significato? Egli vede l'enorme confusione della vita, le brutalita', le rivolte, le guerre, le eterne fratture di religione, ideologia e nazionalita', e con un senso di profonda e costante frustrazione chiede cosa bisogna fare, cos'e' questa cosa che chiamiamo vita, e se c'e' qualcosa aldila' di essa. E poiche' non e' riuscito a trovare quello che ha sempre cercato, questa cosa senza nome a cui vengono dati migliaia di nomi, ha coltivato la fede - fede in un saggio o in un ideale - e la fede invariabilmente genera violenza.
In questa perenne battaglia che chiamiamo vivere, tentiamo di fissare un codice di comportamento conforme alla societa' in cui siamo cresciuti, sia essa una societa' comunista o una cosiddetta societa' libera; accettiamo un modello di comportamento come parte della nostra tradizione in quanto Indu', o Musulmani o Cristiani, o qualsiasi cosa ci capiti di essere. (...)

L'articolo:
http://www.criticamente.it/culture/19635

Notizie biografiche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti