"Divergenze" - Il realismo di nascere nella storia

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Una decina d'anni dopo la pubblicazione, avvenuta nel 1982, lo scrittore lombardo Giovanni Testori – a seguito di un incontro pubblico milanese, dedicato a un libro su Maria Maddalena a cui entrambi avevamo collaborato – mi inviò una sua opera poco nota intitolata "La maestà della vita". Di lì a poco egli sarebbe morto (nel 1993).
Ora, sfogliando di nuovo quelle pagine, m'imbatto in questo paragrafo: «Il Natale è la nascita assoluta che riflette e assume, illumina e redime, benedice e consacra tutte le nascite di prima e tutte le nascite di poi. Ogni uomo che venga alla luce ripete il miracolo del Natale di Cristo; perché è Dio che decide quella nascita; è Lui che vuole quella vita. È proprio ciascuna di quelle nascite, ciascuna di quelle vite, nessuna esclusa, che l'ha spinto da sempre a incarnarsi».
Sono parole che invitano spontaneamente a riflettere proprio su quel verbo finale così tipico del cristianesimo, l'«incarnarsi» di Dio. Non per nulla si ripete spesso che l'«incarnazione» è nel cuore stesso dell'annuncio cristiano, ne è – assieme alla risurrezione – quasi il vessillo tematico. (...)

L'articolo:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-12-18/realismo-nascere-storia-183419.shtml?uuid=AYMfswsC

Il commento:
http://www.paneacqua.eu/notizia.php?id=16546