Platone contro il Prozac: i filosofi in cerca della felicità

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Che senso ha parlare di filosofia in un' epoca in cui la felicità ha smesso di essere l' obiettivo principale delle azioni umane per trasformarsi in un diritto? Chi si deve seguire? Platone o la fluoxetina, farmaco conosciuto come Prozac e capace di curare depressioni, disturbi ossessivo-compulsivi e bulimia nervosa? A prescindere dal fortunato libro di Lou Marinoff, Platone è meglio del Prozac (Piemme), ormai si cerca di recapitare felicità a sempre più esseri viventi attraverso iniezioni di botulino, personal trainer, interventi estetici et similia. Nel mondo anglosassone - e non soltanto - Happiness, la felicità, è un' industria consolidata. Anzi, Richard Layard, il più noto economista inglese in materia, afferma che si può misurare. In Happiness: Lesson from a New Science (Londra 2005), discetta sulle valutazioni possibili, comprese le misurazioni dell' attività elettrica di regioni importanti del cervello. Che senso ha, allora, ripetere oggi «Conosci te stesso», l' antico motto greco (gnôthi seautón) scritto sul tempio di Delfi, che riassumeva l' insegnamento dei sapienti e di Socrate? (...)

L'articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/21/Platone_contro_Prozac_filosofi_cerca_co_9_101021048.shtml

Sull'argomento:

http://www.greenreport.it/rubriche/la-felicita-in-platone-ed-aristotele/

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Platone è meglio del Prozac:

http://www.centrostudipsicologiaeletteratura.org/marinof1.html