Dal Registro tumori alla contabilità ambientale: è l'Italia che non conta

SALUTE

Qualcuno ha idea, o si rende conto, di che cosa voglia dire che in Italia i Registri tumori - nati oltre trent'anni fa - coprono solo il 33% circa della popolazione? E che "il loro carattere volontaristico ha fatto sì che la loro distribuzione geografica non sia uniforme:

a fronte di un'ottima presenza nel Centro-Nord, sono scarsi i centri di rilevazione dati al Sud"?
In buona sostanza significa che - come scrive il Corriere della Sera - i dati su "quanti sono i nuovi casi di tumore ogni anno in Italia" e se "l'incidenza aumenta o diminuisce" o "come sono ripartiti i malati e i tipi di cancro nelle varie regioni" sono come minimo da prendere con le molle almeno quando sono riferiti al centro Italia (dove la quota di popolazione coperta da Registri tumori è pari al 25.5%) e praticamente sono ai limiti dell'attendibilità per il Sud (16.5%). C'è già di che sobbalzare sulla sedia se non fosse che c'è dell'altro.
Ad aggregare i dati dei registri è da trent'anni la banca-dati dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) dalla quale attinge il ministero della salute per mettere a punto - ci ricorda sempre il Corriere - «i piani di prevenzione, organizzare gli screening per la diagnosi precoce, o programmare i servizi di diagnosi e cura». (...)

L'articolo:
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=4130

Il sito dell'Istituto Superiore di Sanità:
http://www.epicentro.iss.it/temi/tumori/registri.asp

Il sito dell'Airtum:
http://www.registri-tumori.it/cms/

I tumori in Italia:
http://www.tumori.net/it/

Gli agenti cancerogeni rivalutati dalla IARC:

http://www.dors.it/pag.php?idcm=3302