Quali impatti dei cambiamenti climatici sui pascoli naturali alpini?

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Le specie foraggere rappresentano secondo la FAO la risorsa principale per la sopravvivenza di circa un miliardo di persone. Nelle regioni alpine italiane, la superficie occupata da praterie e pascoli permanenti ammonta a circa 1.5 milioni di ettari, di cui gran parte localizzati in aree marginali dove svolgono, oltre a quella produttiva, numerose altre funzioni chiavi per la vita dell’uomo (tutela e protezione del suolo, paesaggistica, turistica, ecc.).
Il clima delle Alpi è cambiato in maniera preoccupante nel corso del secolo, con un aumento delle temperature pari a oltre il doppio rispetto alla media mondiale. Inoltre, secondo l’IPCC (Intergovernemental Panel on Climate Change), le risorse pastorali sono ecosistemi particolarmente vulnerabili al cambiamento del clima, e pertanto necessitano di un monitoraggio costante,
condotto anche a vasta scala, nell’ottica di una loro gestione conservativa. (...)

L'articolo:
http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=1389

 

Una testimonianza - Biodiversità alpina, un patrimonio da difendere e valorizzare:

http://www.targatocn.it/2013/09/08/leggi-notizia/argomenti/agricoltura/articolo/biodiversita-aplina-un-patrimonio-da-difendere-e-valorizzare.html#.UixHRD_nIUc

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L’uso dei fertilizzanti in agricoltura rende instabili le praterie:

http://gaianews.it/ambiente/luso-dei-fertilizzanti-in-agricoltura-rende-instabili-le-praterie-52076.html#.UweGEYUzlSc