Recensione: I diritti della terra

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I DIRITTI DELLA TERRA – Alle radici dell’agricoltura naturale

di A. Howard, Slow Food Editore, 2005, pp. 255, Euro 12,40


Scritto da Sir Albert Howard (1873-1947) - uno dei padri fondatori dell’agricoltura biologica - questo volume rappresenta il lungimirante “testamento” scientifico di un agronomo che, in piena epoca coloniale, partì per l’India per “conquistare” con la chimica nuove terre e ne tornò “conquistato”.

E’ lui stesso ad ammetterlo in un significativo passo del suo libro: ”Mi recai in India in sostanza per insegnare agli indiani come migliorare l’agricoltura, ma scoprii che non vi erano malattie nei campi, né mancanza di fertilità nel suolo, cosicché decisi di fare dei contadini e delle malattie i miei insegnanti”.

Osservare il lavoro della natura e le pratiche agricole tradizionali: questa la giusta via per conservare la fertilità e l’equilibrio della terra, “il capitale reale delle nazioni”, radice di ogni cultura e fonte insostituibile di cibo.

Un messaggio scientifico chiaro e netto che, a oltre mezzo secolo dalla sua prima pubblicazione e ben prima delle più travolgenti scoperte della biologia molecolare e delle sue più contestate applicazioni biotecnologiche, evidenzia con saggezza i presupposti inderogabili di un sano legame tra ambiente, agricoltura, alimentazione e salute.