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Corot to Monet - Nuove prospettive sui paesaggi alla National Gallery di Londra

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Corot to Monet - Nuove prospettive sui paesaggi alla National Gallery di Londra



'Non ho che il merito di aver dipinto direttamente, davanti alla natura,

cercando di comunicare le mie impressioni

davanti agli effetti più fugaci.'


Claude Monet (1840–1926)


Che origine hanno le idee dell'Impressionismo? Cercando di cogliere gli effetti mutevoli della natura, gli Impressionisti francesi si ricollegavano ad una tradizione di pittura all'aria aperta la cui fioritura nell'occidente europeo era cominciata circa un secolo prima. Attingendo alla straordinaria collezione di paesaggi francesi del XIX secolo conservati alla National Gallery, la mostra Corot to Monet (in programma dall'8 luglio al 20 settembre 2009) segue lo sviluppo della pittura di paesaggio dalla fine del XVIII secolo al 1874, anno della prima esposizione impressionista.

La mostra contiene una novantina di pitture di piccolo formato, opera dei principali rappresentanti di questo genere. Nuove prospettive sulle opere della National Gallery e una serie di nuovi confronti rivelano le straordinarie scoperte di questi primi pittori dell'en plein air e la loro influenza a lungo raggio sugli Impressionisti.

Alla fine del XVIII secolo Roma era diventata tappa obbligata di quegli artisti, provenienti da tutta Europa, la cui meta ultima era dipingere la Campagna romana ed altre località pittoresche, tra cui le magnifiche cascate di Tivoli. La mostra inizia con alcune delle più belle opere di questi pionieri della pittura en plein air, tra i quali Jean-Baptiste-Camille Corot, Pierre-Henri de Valenciennes e Simon Denis. Molti di questi dipinti provengono dalla rinomata Gere Collection, in prestito alla National Gallery dal 1999.

Tra i pezzi più notevoli, La campagna romana con l’Acqua Claudia, probabilmente del 1826, che con un unico strato di colore riesce a cogliere un ampio paesaggio illuminato dal sole e sovrastato da nubi maestose.

Nella prima metà del XIX secolo, in Francia, artisti come Corot e Théodore Rousseau dipingevano i paesaggi della loro terra con effetti suggestivi. La valle di Saint-Vincent di Corot (1830) -- acquistata dalla vendita parigina della collezione privata di Degas nel 1918 -- coglie la natura selvaggia e incontaminata dell'Auvergne con pennellate lunghe e fluide. Nei sobborghi occidentali di Parigi, Paul Huet si ispira alla grandiosità degli Alberi nel parco a Saint-Cloud (1820), che descrive come un 'luogo incantato ... del quale conoscevo ogni cespuglio'. Questa sezione della mostra ospita un capolavoro-gioiello del pittore di origine inglese Richard Parkes Bonington, che trascorse la maggior parte della sua breve vita in Francia. Durante un giro della costa della Piccardia verso il 1825, il giovane artista dipinse questo eccezionale scorcio della costa di La Ferté, rendendo sabbia mare e cielo con pennellate ampie e sicure (l'opera è stata accettata dal Governo di Sua Maestà in luogo della tassa di successione e assegnata alla National Gallery nel 2007, in attesa che venga decisa una sua sistemazione permanente).

Attenzione speciale merita la cosiddetta Scuola di Barbizon, il cui nome deriva da quello di una cittadina francese nella Foresta di Fontainebleau: questi paesaggisti, tra cui Rousseau, Jean-François Millet e Narcisse-Virgilio Diaz de la Peña, si riunivano per lavorare nella sua grande distesa di boschi, prati, paludi e burroni. Sono quadri che evocano l'idea di Victor Hugo che 'Un albero è un edificio, una foresta una città; fra tutte, la Foresta di Fontainebleau è un monumento.' Giornata di sole nella foresta di Diaz de la Peña (1850-60) offre una festa di cieli primaverili e ricco fogliame, insieme ad una straordinaria attenzione ai dettagli. Uno dei più grandi capolavori di questa sezione della mostra è I quattro momenti del giorno di Corot (1858c., in prestito dalla collezione Loyd dal 1997), dipinto per lo studio del collega di Barbizon Alexandre-Gabriel Decamps. Corot completò tutti e quattro i pannelli nel giro di una settimana: ricordi personali dell'Italia pervadono queste composizioni immaginarie.

Le opere tarde di Corot e alcune scene di spiagge di Eugène Boudin rivelano l'influenza molto concreta che questi artisti esercitarono sul nascente Impressionismo. Esse, infatti, sono esposte accanto alla Spiaggia a Trouville di Monet e altre sue opere giovanili, con le quali creano un dialogo continuo. L'affascinante Spiaggia a Trouville è incentrata sulla giovane sposa di Monet e su un'amica, forse la moglie di Boudin, sedute sotto gli ombrelloni. La velocità e la destrezza delle pennellate hanno reso questo quadro un'opera di grande influenza nel suo genere. La brezza marina che agita la bandiera lontana sulla destra del quadro ha lasciato una presenza ancora più fisica sulla tela: i granelli di sabbia rimasti attaccati alla superficie dipinta mentre era ancora umida.

Non molto tempo dopo, Monet fece il suo primo viaggio a Londra, fuggendo dalla Guerra franco-prussiana. Nella movimentata metropoli vittoriana, le sue fonti di ispirazione furono i parchi e il Tamigi. La sezione finale della mostra esamina due vedute iconiche di Londra, una di Monet e l'altra del compatriota Charles-François Daubigny. Il Tamigi nei pressi di Westminster di Monet (1871) coglie il senso di sublime immobilità dello scorcio con il Parlamento, recentemente finito di costruire, e il Westminster Bridge, il nuovo ponte di ferro. In Saint Paul vista dal Surrey (1871-3), Daubigny scruta con attenzione il cielo plumbeo di una moderna città industriale, rendendo delicatamente il pennacchio di fumo di un treno sul ponte di Blackfriars.

Dipinti su pannelli di legno o fogli di carta di piccolo formato, gli schizzi ad olio del periodo tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX, erano spesso ammucchiati negli angoli dell’atelier dell’artista, sottovalutati, o addirittura ignorati per generazioni. Attingendo da una delle più belle collezioni del mondo di schizzi ad olio, la mostra Corot to Monet vuole festeggiare la riscoperta e la rivalutazione di queste notevoli opere d'arte.

Lo spazio espositivo contiene anche una sala studio dove i visitatori possono continuare la ricerca sui paesaggisti del XIX secolo sia online che attraverso le apposite pubblicazioni. Di speciale interesse online sono sette esaurienti schede sui quadri di Corot, tratte dal catalogo dei dipinti del XIX secolo della National Gallery di prossima pubblicazione e qui presentate in anteprima.


The National Gallery Website:

http://www.nationalgallery.org.uk/exhibitions/corot_monet/default.htm

 

Informazioni di base;

http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste_Camille_Corot

http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Barbizon

http://it.wikipedia.org/wiki/Eug%C3%A8ne_Boudin

http://it.wikipedia.org/wiki/Claude_Monet

 
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