Ho visto, purtroppo solo alla TV, la grandiosa manifestazione degli studenti di Roma del 22. Ho visto con gli occhi di un anziano che, per "mestiere", ha fatto per tanto tempo il partigiano per chi deve sempre subire soprusi da parte del potere economico e politico, e che non ha però mai dubitato della forza che sta dietro e dentro una protesta che non è lamentosa ma propositiva per quanto esposta alle critiche dei benpensanti che rifiutano le ragioni di ogni ribellione democratica e alle paure, comprensibili, di genitori che temono possibili pericoli delle provocazioni di altri, tipo: violenti al soldo del potere;
ministri e uomini politici garantisti esclusivi dei potenti, ma provocatori se non hanno ragioni convincenti.
Questi giovani e queste ragazze vogliono decidere quali istanze e quali forme mettere in campo. Per loro vogliono decidere loro stessi. (...)
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