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COP 16 sui Cambiamenti climatici - Verso Cancun

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AMBIENTE

Iil 29 novembre, in Messico, a Cancun aprirà i battenti la sedicesima conferenza delle parti (COP 16) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Convenzione UNFCCC) e della sesta conferenza delle Parti del Protocollo di Kyoto (CMP6).

Già non è semplice scriverne il titolo, figuratevi districarsi fra pagine e pagine di bozze di lavoro a cui i vari gruppi stanno lavorando da anni.
La stampa parlerà sempre più dell’evento perché di eventi si nutre; di immagini, di appelli, di manifestazioni, di proteste. Più difficile affrontare i contenuti e - a onor del vero - tutti noi siamo più attratti dal colore che dal resto, chiedete ai vostri vicini di casa o ai colleghi cosa sanno di Cancun e difficilmente otterrete risposta se non da qualcuno che ci è stato in vacanza. C’è un gran distacco fra i centri di governo e la gente, la complessità dei problemi ha acuito questa distanza e reso difficile la comprensione dei problemi,
delle cause e delle scelte possibili. La gente fa fatica ad arrivare a fine mese, è preoccupata per il lavoro, per la scuola, i trasporti pubblici, sopravvive in una quotidianità ostile, dove potersi preoccupare dell’anidride carbonica diventa un lusso.
Ma Cancun è importante perché parlare del clima significa parlare di risorse naturali, di acqua, di energia, di terra coltivabile (e quindi di agricoltura), di ecosistemi e altri aspetti importanti della nostra esistenza; e l’ONU rimane il solo luogo deputato a negoziare soluzioni a problemi globali che coinvolgono tutti senza frontiere.
Un anno fa a Copenaghen ci si attendeva un accordo vincolante che coinvolgesse gli stati Uniti d’America della nuova era Obama. Ma il fiasco fu quasi completo, salvato solo da un accordo fra 29 paesi, proposto all’adesione di tutti gli altri.
Cosa non andò per il verso giusto nella capitale danese?
Innanzitutto ci fu un problema Stati Uniti d’America, che noi europei volevamo coinvolgere negli impegni di riduzione delle emissioni e per farlo puntavamo ad abbandonare Kyoto per creare un accordo ex-novo. Ma Barak Obama non poteva anticipare il proprio Congresso  e non lo fece.
Ci fu un problema Cina che a livello di emissioni totali supera oggi gli USA , ma a livello pro-capite rimane sui livelli di un paese in via sviluppo. Pertanto la Cina giocò (e continua a farlo) su due tavoli, quello dei grandi emettitori e quello dei paesi che pagano il prezzo delle emissioni pur non essendone colpevoli. Questo blocco di paesi chiedeva fondi ed un trasferimento di tecnologie a basso costo. Il blocco delle piccole isole (gli stati più minacciati dall’innalzamento del livello dei mari), chiedeva che i maggiori responsabili delle emissioni si facessero carico del problema generato e pagassero i danni.
Ma quando si parla di fondi, l’occidente è come Tremonti, sembra non ce ne siano proprio. La promessa di Copenaghen fu di erogare 10 miliardi di dollari l’anno nel periodo 2010-2012. Tanti? Beh non dimentichiamo che per salvare banche ed assicurazioni non si è badato a spese e i governi occidentali hanno erogato 14 mila miliardi di dollari (9 mila e quattrocento miliardi di euro) *.
Per recuperare dieci miliardi di dollari basterebbe tagliare del 20% i bonus dei signori (ma è giusto l’appellativo?) di Wall Street, dunque il problema non è reperire il denaro, è ammettere che l’aumento di concentrazione attuale di CO2 nell’atmosfera è colpa dei paesi industrializzati e senza una presa in carico di questa responsabilità, è inutile sperare in un accordo che coinvolga tutti i paesi del mondo.
Il problema è che se parliamo di energia, di risorse naturali, di aria, di acqua, di agricoltura, di produzione di beni con minor utilizzo di materie prime, parliamo di economia e oggi l’economia ha inglobato la politica e lo si vede bene proprio in questi vertici, dove le corporation hanno una presenza molto vistosa, dove lavorano con dedizione per evitare che il loro spazio si ridotto.
Un accordo sul clima sovraintende una passo indietro dell’economia rispetto alla politica, un ripresa di sovranità della gente.
Ma si tratta di una rivoluzione, ecco perché Copenaghen non aveva chance e perché neppure a Cancun avremo un accordo vincolante. I nostri governi non sono ancora pronti, inutile farsi illusioni.
Ma questo non significa arrendersi.
Se lasciamo che il futuro sia disegnato dall’economia (di mercato o pseudo-mercato) rinunciando al ruolo della politica di perseguire un progetto che abbia una idea decente di miglioramento delle condizioni di vita di tutti, di offrire al maggior numero possibile di esseri la possibilità di scegliere il proprio destino e non di vederselo imposto da condizioni di povertà o di miseria o di violenza, ci condanniamo, nel vero senso del termine, a una vita d’inferno.

Roberto Meregalli

 

(*) Vedi studio di Piergiorgio Alessandri e Andrew G. Haldane della Banca d’Inghilterra, novembre 2009:
http://www.bankofengland.co.uk/publications/speeches/2009/speech409.pdf


Il sito dell'Autore:
www.martinbuber.eu

Il sito della Convenzione UNFCCC:
http://unfccc.int/2860.php

Il sito della Conferenza di Cancun:
http://cc2010.mx/en/

Sull'argomento:

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7395

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7424

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7438

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7482

http://www.carta.org/attachments/pdf/0000/3139/cartaonline_40_2010.pdf

http://www.liberazione.it/rubrica-folder/Verso-Cancun---LIBERAZIONE-IT.htm

http://www.globalproject.info/it/mondi/Verso-Cancun-Banca-Mondiale-fuori-dal-clima/6382

http://www.reteambientalesociale.org/

http://www.freenewsonline.it/2010/11/23/clima-wwf-climate-policy-tracker-per-monitorare-le-emissioni-di-carbonio/

http://www.climatepolicytracker.eu/

http://www.nature.com/news/2010/101124/full/468477a.html

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=7828

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-29/attesa-fredda-summit-clima-064458.shtml?uuid=AYrM4cnC

http://magazine.quotidiano.net/ecquo/ecquo/2010/11/28/clima-al-via-la-conferenza-onu-a-cancun-tutti-i-paesi-coinvolti/

http://terranews.it/news/2010/11/i-sindaci-il-clima

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_novembre_29/cancun-inizio-vertice_55beca14-fb85-11df-bfbe-00144f02aabc.shtml

 

Documentari  alla COP 16:

http://www.fabiomanzione.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1981:the-polar-explorer-film-at-cop16&catid=32:vedere&Itemid=135

 
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