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Esperanto

Esperanto

 

Nel 1887 il medico polacco Ludwik Zamenhof inventa una lingua universale semplificata che prende il nome dallo pseudonimo del suo inventore, Doktoro Esperanto (Dottore speranzoso) e che nasce al fine di facilitare la comunicazione e la comprensione tra i popoli.

L'idea di una lingua internazionale pianificata, intesa non come rimpiazzo delle lingue etniche bensì come lingua extra, seconda per tutti, non era una novità. Comunque, Zamenhof comprese il fatto cruciale che una lingua per svilupparsi deve essere usata da una collettività.

L'abbozzo iniziale della sua proposta consisteva in una grammatica minima e un vocabolario di 900 parole, alcuni esempi di testi in poesia e in prosa, e un persuasivo saggio introduttivo.

Costruito con parole d’origine prevalentemente latina, ma anche germanica e slava, il sistema linguistico di Zamenhof ha una struttura grammaticale, sintattica e fonetica molto semplice, con poche regole e nessuna eccezione, caratterizzato fra l’altro dalla presenza di suffissi specifici per i sostantivi (in o) e gli aggettivi (in a). Non ha né generi né declinazioni di verbi e fa grande uso di parole composte.

Quando muoveva i suoi primi passi la lingua consisteva di poche migliaia di radici, da cui si potevano formare dieci o dodicimila parole. Da allora lo sviluppo è stato rapido. Oggi, il dizionario più ricco contiene tra le 15.000 e le 20.000 radici, da cui si formano oltre 150.000 parole.

Se le divergenze che afflissero l’Europa a partire dal 1914 impedirono all’esperanto di raggiungere il rango sperato, in quanto le considerazioni e le rivendicazioni politiche e culturali accentuarono le differenze linguistiche non lasciando alcuno spazio a questa lingua universale, i presupposti per cui fu creato (unire gli uomini al di là delle barriere linguistiche e culturali) rimangono assolutamente attuali.

La lingua internazionale esperanto sta godendo oggi di una rinnovata attenzione da parte degli operatori politici in un mondo post-guerra fredda segnato sempre più da un'attenzione nazionale e internazionale ai diritti delle minoranze linguistiche e delle diversità culturali. Fin dal 1954 la Conferenza Generale dell'Unesco ha riconosciuto che i fini dell'esperanto corrispondono con quelli dell'Unesco e con i suoi ideali.

Attualmente centinaia di migliaia di persone mantengono viva la pratica di questa lingua, come testimoniano una stampa e una letteratura affermate (pubblicazioni scolastiche di medicina e di scienza, giornali religiosi, giornali nazionali, periodici giovanili, sull'istruzione e molti altri settori specifici).

* * *

Informazione di base:

https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_esperanto
https://en.wikipedia.org/wiki/Esperanto
https://fr.wikipedia.org/wiki/Esp%C3%A9ranto
https://es.wikipedia.org/wiki/Esperanto

https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_artificiale
https://en.wikipedia.org/wiki/Constructed_language
https://fr.wikipedia.org/wiki/Langue_construite
https://es.wikipedia.org/wiki/Lengua_construida

Da ascoltare:

http://www.fahrenheit.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-72ec3e75-4742-4acf-af6d-52a3de666e4d.html#p=0

 

 

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