Recensione: I nuovi schiavi

I NUOVI SCHIAVI - La merce umana nell’economia globale

di K. Bales, Feltrinelli, 2000, pp. 265, Lit. 30.000


Sono ventisette milioni i “nuovi” schiavi: uomini, donne e bambini a cui, purtroppo ancora oggi, dobbiamo atrribuire questo terrribile termine che la nostra coscienza abborrisce ma che impietosamente questo libro denuncia senza mezzi termini.

Dall’Africa all’Amazzonia, dall’India alla Thailandia, dagli USA all’Europa una sempre nuova schiavitù attanaglia l’esistenza dei poveri e degli ignoranti di tutti i continenti a beneficio di coloro pronti a sfruttarla.

Questo libro è la testimonianza appassionata e precidsa di questo frutto dell’economia globale, ma è anche il resoconto dei modi che le organizzazioni antischiavistiche hanno elaborato per porvi fine.

Uno dei più importanti è quello scelto dall’autore: quello di dare ai nuovi schiavi un nome e una voce, mettendo a nudo l’intreccio perverso di economia, cultura e violenza che governa le dinamiche di questa “nuova” sopraffazione umana.

Prendere atto di ciò che la nuova economia ci vuole nascondere è forse il primo passo per darle dei connotati meno trionfalistici e per rendere, da uomini consapevoli del nostro tempo, il nostro piccolo contributo a quella “rivoluzione delle coscienze” che la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ci impone moralmente e democraticamente di compiere.

 

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