Recensione: State of the World 2005

STATE OF THE WORLD 2005

a cura del World Watch Institute, Edizioni Ambiente, 2005, pp. 304, Euro 20,00


La guerra globale al terrorismo sta distraendo l’attenzione del pubblico dalle vere cause dell’instabilità: questo è ciò il Worldwatch Institute segnala nel suo rapporto annuale State of the World 2005. Gli atti terroristici e le reazioni, altrettanto pericolose, che essi provocano sono solo i sintomi dei problemi che costituiscono la fonte dell’insicurezza globale e tra questi ci sono la rischiosa interazione tra povertà, malattie infettive e degrado ambientale, e la sempre più accesa competizione per il petrolio e le altre risorse.

Combinati alla diffusione degli armamenti, questi “problemi senza passaporto” creano le condizioni ideali per il proliferare di instabilità politica, conflittualità ed estremismo. Tra i diversi e destabilizzanti fattori di pressione, State of the World 2005 mette in evidenza, quali elementi cruciali per la possibilità di costruire un mondo di pace, il petrolio, l’acqua, il cibo, le malattie infettive, la disoccupazione giovanile.

Per affrontare queste sfide, conclude il rapporto, è necessaria una strategia che dia priorità ai programmi di prevenzione anziché all’intervento militare.

 

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