• Ambiente

    Ambiente

    Environment

  • Agricoltura

    Agricoltura

    Agriculture

  • Salute

    Salute

    Health

  • Diritti Umani

    Diritti Umani

    Human Rights

  • Nutrizione

    Nutrizione

    Nutrition

icone agricol

icone NUTR

icone salute

icone DIRITTI

icone ambiente

icone VIDEO

Recensione: Un pianeta senz'acqua

UN PIANETA SENZ’ACQUA

di F. Pearce, Il Saggiatore, 2006, pp. 367, Euro 22,00


Fiumi che s'insabbiano, mari e laghi interni che si asciugano sono fenomeni sempre più frequenti. I fiumi, scorrendo, si restringono e muoiono, invece di allargarsi e sfociare nei mari o negli oceani come facevano una volta.

Nilo, Fiume Giallo, Indo, Colorado, Rio Grande, Gange: tutti questi fiumi si stanno trasformando in sabbia, a volte a centinaia di chilometri dal mare. Prese una per una sono storie interessanti, ma nel loro insieme configurano qualcosa di peggio: una sorta di cataclisma si sta abbattendo sui fiumi del pianeta.

Nel 2025 tre miliardi di persone si troveranno a fronteggiare siccità croniche e lo spettro di guerre per l’acqua. Una situazione drammatica, di cui solo pochi si preoccupano. Che cosa sta succedendo?

Il giornalista inglese Fred Pearce, da sempre impegnato sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, ha toccato trenta nazioni del mondo per documentare questa drammatica situazione e per indagare i motivi della crisi idrica.

Le cause sono molteplici: fra queste gli sprechi, una serie di progetti ingegneristici sbagliati, le colture ad alto rendimento che hanno salvato una generazione dalla carestia ma ora stanno causando una progressiva desertificazione.

Veniamo così a scoprire che India, Cina e Pakistan per irrigare le loro colture consumano da soli metà dell'acqua della terra. Che i pozzi si moltiplicano dappertutto. Che la Libia, con 3500 chilometri di tubi grossi come gallerie della metropolitana, sta risucchiando l'acqua della falda fossile sahariana, la più grande della terra. Mentre le zone paludose africane, asiatiche o sudamericane vengono bonificate e destinate all'agricoltura senza alcun criterio.

 

Stampa