Recensione: Cinque chiavi per il futuro


CINQUE CHIAVI PER IL FUTURO

di Howard Gardner, Feltrinelli, pp. 200, Euro 19,00


Stiamo vivendo anni di grandi cambiamenti: l’accelerazione della globalizzazione, la crescente mole di informazioni, la sbalorditiva esplosione delle potenzialità della scienza e della tecnica, lo scontro delle civiltà. Questi cambiamenti richiedono nuove forme di apprendimento e nuovi modi di pensare: nella scuola, nel lavoro e nella vita pubblica.

Nel mondo interconnesso in cui vive oggigiorno la grande maggioranza degli esseri umani, non basta dire che cosa occorre a ciascun individuo o a ciascun gruppo per sopravvivere nel suo orticello: per presentarci all’appuntamento col futuro nelle condizioni che esso richiede, dovremmo cominciare fin da ora a coltivare nuovi talenti.

Howard Gardner, psicologo americano di fama mondiale, docente di Scienze cognitive e dell’educazione ad Harvard, principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple, spiega in questo volume quali abilità cognitive dovremmo sviluppare negli anni a venire. Chi avrà scommesso su queste abilità, potrà affrontare il futuro, qualunque esso sia. Quanti ne saranno privi, si troveranno in balia di forze che non saranno in grado di comprendere – sommersi dall’informazione, incapaci di fare fronte ai compiti loro richiesti, e impotenti a fare le giuste scelte nella vita pubblica e privata.

Per "sopravvivere" - secondo la teoria di Gardner che concepisce la mente come un insieme di capacità cognitive - occorre essere rigorosi e creativi allo stesso tempo: il primo dei cinque approcci mentali presi in esame dal professore americano è quello della mente disciplinata, la più classica se vogliamo, quella che accoglie i vari input che riceve nel tempo e poi li indirizza, concentrandosi in un campo particolare, che sarà quello dove eccelle. Segue la mente sintetica, essenziale nell`epoca di Internet e dei canali interattivi: chi ha questo tipo di impostazione raccoglie le informazioni, le seleziona e le sintetizza in maniera originale. La mente creativa è invece quella che coltiva nuove idee e si pone domande insolite, arrivando a risposte inattese.
Seguono poi due approcci che Gardner definisce "non opzioni ma necessità" oggi: la mente rispettosa - il modo di pensare di chi accetta le differenze, si sforza di capire gli altri e di collaborare - e quella etica, quella che valuta i bisogni e i desideri della società globale, cercando di spingersi oltre gli interessi personali. "Sono certo che ci sono altri approcci che è interessante studiare - spiega lo studioso - ma questi sono quelli su cui mi pare occorra mettere più enfasi oggi".
Il motivo, Gardner lo scrive nelle pagine del suo libro: "Il mondo del futuro - con i suoi motori di ricerca, robot e altre potenzialità informatiche - ci chiederà di avere capacità che finora sono state solo opzionali: per rispondere a queste richieste occorre che cominciamo a coltivare sin da ora queste capacità". Messaggio rivolto in particolare a insegnanti e genitori.

Ma il compito di coltivare le intelligenze non spetta soltanto ai maestri e ai professori: è una sfida che riguarda tutti coloro che lavorano con altre persone. Riprendendo le parole di Benjamin Franklin: “Noi dobbiamo realmente stare tutti uniti, altrimenti è certo che saremo divisi”.



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