L’amministratore di fine vita

Sembra esistere un modo per far valere, legalmente, le dichiarazioni anticipate di fine vita. È leggermente più complicato che non redigere un

documento ma, almeno, bypassa il Parlamento (da dove la legge sul testamento biologico non riesce ad uscire): bisogna nominare un amministratore di sostegno davanti a un giudice tutelare, affidandogli il compito di interrompere o rifiutare le cure - alimentazione e idratazione artificiale comprese – in caso non si sia più in grado di esprimersi, di intendere o di volere. Come tutore, può essere nominato il coniuge, il convivente o un parente fino al quarto grado. (...)

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